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19enne in carcere

Mani al collo, morsi e pugni. Genitori costretti a fare arrestare la figlia

In foto: la disperazione di una madre (repertorio)
la disperazione di una madre (repertorio)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mar 9 feb 2021 08:45 ~ ultimo agg. 10 feb 11:31
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La vita di marito e moglie stravolta da quella figlia diventata improvvisamente maleducata, minacciosa, aggressiva e perfino violenta. Durante i litigi con i suoi genitori, quasi all’ordine del giorno, perdeva letteralmente le staffe. Morsi alla mano della madre e calci al petto, mani ad afferrare la gola del padre, insulti (“siete dei genitori di m…”), minacce (“se non mi dai i soldi ti rigo la macchina”), e devastazioni varie. L’appartamento dove vive con i genitori, durante i suoi raptus spesso finiva a soqquadro, con oggetti scagliati qua e la, calci alle porte, armadi svuotati, olio sui muri e detersivi sui pavimenti.

Una situazione intollerabile, iniziata all’improvviso a metà del 2019 e causata probabilmente da una delusione scolastica. Da quel momento in poi, la giovane riminese, 19 anni, si è trasformata in un’altra persona, complice anche l’assunzione e la successiva dipendenza dalle droghe leggere. Le richieste di denaro pressanti, quando non venivano soddisfatte dai genitori, provocavano comportamenti violenti. Almeno una quindicina in un anno quelli documentati dai carabinieri e finiti sul tavolo del pubblico ministero Davide Ercolani.

Alla fine i genitori si sono visti costretti a denunciare la figlia. A fine settembre, il gip del Tribunale di Rimini, Manuel Bianchi, aveva inizialmente disposto nei confronti della 19enne l’obbligo di presentarsi negli uffici di polizia giudiziaria. Misura, questa, disattesa dalla giovane in diverse occasioni. Inoltre in questi mesi i suoi atteggiamenti non sono minimamente mutati e il giudice Elisa Giallombardo ha deciso di aggravare la misura cautelare. Questa mattina i carabinieri di Rimini si sono presentati nell’abitazione della famiglia e hanno arrestato la figlia conducendola nel carcere di Forlì, in attesa di essere sentita dal magistrato. Per il giudice, infatti, la ragazza, “priva di ogni capacità di autocontrollo”, ha evidenziato “un’allarmante pericolosità sociale”.