Turismo, un 2020 difficile. La pandemia si porta via la metà delle presenze


Il fatto che nel mese di novembre si siano registrate in provincia di Rimini più presenze di quelle di maggio, la dice lunga sui devastanti effetti della pandemia sull’economia turistica. I numeri, appena sfornati dall’ufficio statistica della Regione parlano di 93.248 presenze nel penultimo mese del 2020, comunque in calo di quasi il 67% rispetto a 12 mesi prima. A maggio, ancora parzialmente in lockdown, furono 67.495 (-91%).
A poco serve addentrarsi nei numeri comune per comune del mese di novembre, nel quale comunque i due terzi delle presenze sono nel capoluogo (67mila, 66%) e altre 16.614 a Riccione (72,5%).
Il bilancio del turismo 2020, con ormai 11 mesi su 12 presi in esame, parla di oltre due milioni di arrivi nel riminese e di poco meno di 9milioni di presenze con cali rispettivamente del 45 e del 44%. Sostanzialmente un impatto quasi dimezzato visto che in tutto il 2019 le presenze furono 16,2 milioni. Ma le cose sarebbero potute andare anche peggio visto che la Riviera a luglio e soprattutto agosto è riuscita in qualche modo a reagire.
Tra i singoli comuni è Riccione a tenere di più con 2.247.205 presenze ed un calo del 37%. Rimini arriva invece a 3.385.289 presenze, il 47,5% in meno. Per Cattolica il calo è invece del 45% con i pernottamenti che superano di poco il milione. In linea anche Bellaria Igea Marina con poco più di 1,2 milioni di presenze ed una diminuzione del 45,2%. Fa un po’ meglio in termini percentuali Misano Adriatico (-41,4%) che arriva a poco più di 481mila presenze ed è l’unico comune a segnare un incremento nel bimestre settembre-ottobre (+15,9% con quasi 8mila pernottamenti).