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venerdì 26 aprile 2024
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Calcio D

Rimini-Corticela 4-0, il dopogara di Mastronicola, D'Altri, Vuthaj e Sambou

In foto: Alessandro Mastronicola
Alessandro Mastronicola
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
dom 20 dic 2020 16:57 ~ ultimo agg. 21 dic 15:02
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Il primo a presentarsi in sala stampa è il tecnico del Corticella, Leandro D’Atri, rimasto seduto in panchina per i 90 minuti più recupero. “Cerchiamo di allenare i ragazzi in settimana, poi ci sono allenatori come Zeman e allenatori che si muovono di più in panchina come Mazzone. È il nostro debutto in serie D, paghiamo un po’ di inesperienza, dobbiamo compensare con un po’ più di grinta: oggi nei primi 25-30 minuti abbiamo perso molti duelli, giocando meglio nei primi 20-25 minuti del secondo tempo, quando siamo passati al 4-3-3. L’agonismo dal mio punto di vista la deve fare da padrone quando si sa di avere qualcosa in meno dell’avversario. Proveremo con le mani e con i piedi a centrare la salvezza finché potremo. Mercoledì andiamo a lottare con il Progresso”.

Ha qualcosa da imputare ai suoi ragazzi oggi? “Forse sul primo gol avremmo dovuto essere più rapidi nell’uscire sulla prima palla, tenerla coperta, anche se è stato un bel gol. Complicare il più possibile la vita al netto della qualità degli avversari deve essere il nostro compito. Dalla mia prospettiva il nostro portiere ha visto partire la palla un po’ in ritardo, questa è l’impressione che ho avuto. Episodi in parte anche un pochino sfortunati”.

Che impressione le ha fatto il Rimini? “Del Rimini ho avuto una buona impressione, mi aspettavo una squadra di qualità, è una società storica, poi io sono romagnolo, quindi conosco bene questa realtà. Non credevo fosse una passeggiata. Non ho avuto occasione di fare i complimenti al mister, glieli faccio via stampa. Hanno poi un buon esterno 2002, il quinto di destra, Lugnan, che mi è piaciuto”.

Tocca poi ad Alessandro Mastronicola, allenatore del Rimini FC. Partiamo dai complimenti del tecnico avversario. “Lo ringrazio, anche se la strada è lunga perché dobbiamo migliorare su tante cose, ci aspetta un duro lavoro. Era importante il risultato come avevo già detto ieri, a me oggi interessava molto il risultato. Poi sono venute tante cose fatte bene, ma ci sono anche tante cose su cui lavorare, dovute principalmente al fatto che la decisione del momento è stata sbagliata”.

Gara nel complesso facile. “A risultato acquisito potrei dire la stessa cosa, ma noi non venivamo da un risultato sereno. La cosa più difficile era liberare la mente dei ragazzi, che i ragazzi fossero in condizione di decidere liberamente la giocata più indicata. Affrontavamo una squadra difficile da affrontare”.

Dal punto di vista tattico è cambiato qualcosa. “Ho cercato di alzare un centrocampista: le caratteristiche di “Buba” (Sambou, ndr) sono più offensive che da interdittore. È un ruolo dove deve comunque crescere”.

Due scelte tecniche, quella di non schierare Ferrante e l’esordio di Rivi dal primo minuto. “Ferrante ha avuto dei piccoli problemi, sappiamo che deve lavorare per rinforzare determinate fasce muscolari. È stata una mia scelta quella di giocare con Canalicchio difensore centrale per dare l’opportunità alla difesa di giocare con un mancino che può lavorare con il piede forte. Non è una bocciatura per Ferrante. In avanti volevo lasciare Vuthaj più libero da lavori tattici di raccordo con la squadra, dargli la possibilità di attaccare di più la profondità”.

Gigli non è stato portato neanche in panchina. È sul piede di partenza? “Anche Casolla era stato dato per partente ed è venuto in panchina per poi entrare nei minuti finali. Ho fatto scelte prettamente tecniche”.

Adesso per i biancorossi la trasferta di mercoledì a Livorno. “Affrontiamo una trasferta difficile. Ho visionato poco del Livorno, lo farò da domani, intanto con una vittoria alle spalle, non dico con serenità perché non abbiamo fatto nulla di eclatante. Preparare una partita dopo una vittoria non dico sia più semplice ma ti permette di prepararla con più tranquillità”.

La sconfitta dell’Aglianese a Fiorenzuola per 1-5 riapre la corsa al primo posto. “Se non ci credessi non allenerei. Non pensavo che l’Aglianese perdesse oggi con un così grande scarto, ma non ho mai pensato neanche che potesse vincerle tutte. Non ci siamo mai dati per vinti e non lo facciamo ora che siamo non dico all’inizio ma quasi”.

Arriva in sala stampa Dardan Vuthaj, autore di una doppietta. “Una vittoria importante, che dà morale alla squadra, al gruppo, ai tifosi, al presidente, a tutti. Non era una partita facile, queste sono le partite più difficili perché se non le sblocchi finisci per dare coraggio a loro. È andata bene e sono contento”.

Sul gol in rovesciata: “Ho visto la palla che andava su, ho detto la provo ed è uscita”.

Sta dimostrando continuità realizzativa. “Per me l’importante è vincere, io sono lì per fare gol. Sono pagato per fare quello. Anche se speravo di segnare anche un terzo gol, la scelta del mister di cambiarmi la condivido”.

Tra i più positivi Boubacarr Sambou, schierato oggi trequartista. Quando parte in accelerazione è quasi imprendibile. “Questa è la mia caratteristica. Non ho fatto la preparazione quest’anno, sono stato a casa fino ad ottobre. Non ho ancora la forza nella gamba”.

Come si è trovato nel nuovo ruolo? “Mi trovo bene, io sono pronto per tutti i ruoli. Mi trovo bene da mezzala, ma anche da trequartista. L’anno in cui abbiamo vinto il campionato ho fatto due-tre volte il trequartista. Oggi abbiamo conquistato tre punti importanti, ma secondo me non abbiamo fatto ancora niente. Dobbiamo fare un buon campionato”.

La vittoria è stata anche un regalo per il presidente Rota, fresco cinquantenne? “Uno che compie 50 anni è una gioia”.