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Interrogazione in consiglio

Riapertura scuole. Niente orari scaglionati ma potenziamento trasporti

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 16 dic 2020 13:05 ~ ultimo agg. 19:13
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Una interrogazione del consigliere Mario Erbetta in consiglio comunale a Rimini ha permesso all’assessore ai trasporti Roberta Frisoni di fare il punto sul tavolo in corso in Prefettura per decidere le modalità del ritorno in classe per gli studenti delle scuole superiori. Un rientro, al momento atteso per il 7 gennaio, legato anche alle condizioni di sicurezza per l’accesso agli istituti. Aspetto fondamentale, quello relativo ai trasporti, alle prese con una capienza massima ridotta al 50% rispetto all’80 di settembre. Anche perché, ha spiegato l’assessore, “la previsione originaria di poter scaglionare gli ingressi alle 8 e alle 10 è venuta meno visto le difficoltà riscontrate dai dirigenti nell’organizzazione e nella gestione dell’orario scolastico.” L’unica via resta quindi quella del potenziamento del trasporto fermi restando gli orari attuali. “I mezzi saranno aumentati anche con l’ausilio di vettori privati – ha spiegato l’assessore – ma noi, come comune di Rimini ed anche altri enti, abbiamo espresso la preoccupazione che il mancato scaglionamento possa generare eccessivo affollamento nelle fermate dei plessi scolastici in fase di arrivo e uscita degli studenti.” Sono in corso delle valutazioni per capire come limitare al massimo i rischi. “Si pensa al presidio delle fermate attraverso steward o altri soggetti” aggiunge l’assessore. Il tavolo in Prefettura si aggiornerà il prossimo venerdì.

La risposta dell’assessore non ha comunque convinto il consigliere Erbetta. “Ad oggi – ricorda in una nota – ci sono 259 studenti e 40 dipendenti scolastici ammalati e 1225 studenti totali in quarantena. Ci sono anche nove autisti Start ammalati anche a causa di misure preventive non adeguate. Se non ci organizziamo bene rischiamo di richiudere le scuole dopo pochi giorni dall’apertura e sarebbe un danno enorme per i nostri figli che non ci possiamo permettere. Servono più autobus, più uomini con nuove assunzioni in Start, controlli alle fermate e sui bus, il rispetto dei limiti di capienza e maggiore attenzione anche nel fornire mezzi disinfettanti agli autisti per la prevenzione. Questa volta non dobbiamo e possiamo sbagliare“.