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Stretta in Romagna, non sul Titano

Di Maio (Italia Viva) contro San Marino: indifferenza irrispettosa

In foto: Marco Di Maio
Marco Di Maio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 14 nov 2020 17:25 ~ ultimo agg. 17:36
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Mentre Emilia Romagna e Marche sono alle prese con misure più restrittive, San Marino al momento non cambia le norme per il proprio territorio. Un atteggiamento stigmatizzato dal deputato romagnolo Marco Di Maio, capogruppo di Italia Viva alla Camera in Commissione Affari costituzionali.

“Con l’Emilia-Romagna e le Marche che entrano in zona arancione, è tanto più incomprensibile che la Repubblica di San Marino continui a mantenere le proprie misure come se quasi non ci fossero più problemi di coronavirus permettendo a bar, ristoranti e locali di restare aperti fino a mezzanotte”.

“Nessun governo nazionale, regionale o locale gode ad imporre restrizioni a propri cittadini – prosegue -; ma di fronte a un pericolo per la salute pubblica, chi ha ruoli istituzionali ha il dovere di prendere decisioni anche impopolari. Anche a San Marino, che non si trova su un’isola dispersa in mezzo a qualche Oceano, me è un enclave inserita tra Romagna e Marche, due regioni che stanno pagando un prezzo altissimo in termini di vittime, danni economici e sociali. Ignorare tutto questo mantenendo intatte le proprie abitudini è a dir poco irrispettoso ed eticamente assai discutibile”.

“Rispettiamo l’autonomia di ciascuno Stato, ma va rispettata anche la libertà di giudicare ciò che fanno altri. E almeno quando parliamo di tutela della salute pubblica, territori così strettamente legati dovrebbero allineare le proprie misure. A poco vale la rassicurazione che le autorità sammarinesi riescano a controllare tutti i locali sul Titano: perchè il problema non è che le attività rispettino le regole. Il punto è che le persone non devono circolare, non devono aggregarsi e non devono rischiare di ammalarsi”.

“Poi certo – aggiunge -, c’è anche uno schiaffo morale che viene dato alle analoghe imprese delle zone limitrofe: in Italia stanno compiendo enormi sacrifici, assieme ai loro collaboratori, in nome di una lotta al Covid alla quale non sembrano essere chiamati i propri concorrenti che lavorano sul Titano. E’ giusto, alla luce della consolidata relazione di amicizia tra Italia e San Marino, delle ripetute richieste di aiuto, dell’attenzione che il nostro Paese garantisce al Titano? Per me no e chiediamo, se necessario anche con atti formali, al Governo italiano di agire”