Indietro
menu
Una situazione complessa

L'aeroporto di Forlì punta ad essere l'hub della Romagna. E Rimini?

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 7 ott 2020 16:16 ~ ultimo agg. 8 ott 15:08
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Mentre l’aeroporto di Rimini rischia, tabellone alla mano, di trascorrere un inverno senza voli, il Ridolfi di Forlì, che riaprirà i battenti a dicembre, sembra lanciato. Una situazione che apre ad una serie di considerazioni. Innanzitutto sulla sostenibilità di due scali a così breve distanza e a servizio del medesimo bacino. Nel corso dell’estate l’assessore alla mobilità del comune di Rimini, Roberta Frisoni, aveva più volte manifestato la sua preoccupazione. “Vedo difficile in questo contesto di grande difficoltà per il mondo aviation aumentare anche il numero degli scali – aveva spiegato ai microfoni di Icaro Tv –. Dal nostro punto di vista serve una attenta valutazione prima di trovarsi con tre scali lungo la via Emilia tra Bologna e Rimini. Personalmente lo ritengo difficilmente sostenibile perché già quando è stato adottato il piano nazionale degli aeroporti, con le stime dei volumi di traffico aviation, non c’era la sostenibilità economico-finanziaria per avere un altro scalo. Ora le condizioni sono ancora più difficili“. “Lo scalo di Rimini – aveva aggiunto la Frisoni – è già esistente e ben avviato e vedo complicato che a pochi km ne possa aprire un altro senza che si creino problemi di competitività e tenuta del sistema.” Pur sapendo che la gestione dei due scali è in capo a privati, l’assessore Corsini aveva annunciato la convocazione di una cabina di regia regionale per evitare una concorrenza deleteria. Ma di questa regia ancora non si è saputo nulla e gli appelli alla collaborazione arrivati anche da Confindustria Romagna sembrano non aver sortito effetti. Quello che è noto è che Forlì, da dicembre, potrà contare su collegamenti di linea con Monaco di Baviera, garantiti da AirDolomiti, verso l’Est Europa con Lumiwings e si parla anche di una terza compagnia. Non male come inizio. Ma soprattutto l’aeroporto di Forlì e la sua società di gestione, F.A., sembrano poter contare sul sostegno del tessuto turistico e imprenditoriale locale. Tanto che è notizia di pochi giorni fa che “Dmc InRomagna”, società promossa da Confcommercio e Confesercenti di Forlì, Cesena e Ravenna, avrà sede proprio al Ridolfi. Una partnership che punta al rilancio del turismo. La vicepresidente Monica Ciarapica è stata chiara e ha spiegato che l’aeroporto di Forlì diventerà l’hub di riferimento per i flussi di incoming in Romagna. E Rimini? AiRiminum, per voce della presidente Fincato e dell’Ad Corbucci, in più di una occasione aveva spiegato che anche il Fellini ambiva a diventare lo scalo di riferimento dell’intera Romagna. Una candidatura avanzata quando Forlì era ancora lontano dal riaprire. Ora sembra tutto più difficile. La società di gestione dell’aeroporto di Rimini si è anche appellata più volte ai privati per rilanciare lo sviluppo dello scalo e ampliare il budget per attrarre nuove compagnie. Al momento, sembra, con meno fortuna dei cugini.