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Il videocontrollo a Rimini

Meno auto in giro ma indisciplinate. 900 rossi ignorati tra marzo e aprile

In foto: un'infrazione rilevata
un'infrazione rilevata
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 14 mag 2020 14:45 ~ ultimo agg. 15 mag 09:37
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Forse qualche automobilista pensava che col lockdown ci fosse una sorta di “immunità” per chi non rispetta i semafori. Sono state oltre novecento le infrazioni registrate tra marzo e aprile dai tredici impianti di rilevamento posizionati su sette incroci semaforici del territorio comunale. Un numero considerevole – sottolinea l’Amministrazione Comunale – se si considera la ridotta circolazione di mezzi a causa delle misure messe in atto per il contenimento da contagio, oltretutto particolarmente restrittive sul riminese.

Solo nel mese di marzo sono state 300 le infrazioni: un numero certamente inferiore alla media mensile pre-emergenza, ma che conferma un fenomeno preoccupante. E con l’allentamento delle misure è tornata a salire la “curva” delle infrazioni: ben 617 quelle registrate dalle apparecchiature nel solo mese di aprile. Gli impianti posizionati all’incrocio di Via Regina Margherita/Via Catania, uno degli ultimi in ordine di tempo ad essere installato: da gennaio (mese di attivazione del sistema) ad aprile sono state mille le infrazioni registrate, più di un terzo del totale delle violazioni dei primi quattro mesi del 2020.

Gli altri incroci sotto controllo automatizzato sono Via Chiabrera -via Giangi-via Satta (attivo da gennaio), Statale 72- Via Gazzella; Via Caduti di Marzabotto – Via di Mezzo; Via Siracusa -Via Tommaso; Via Principe Amedeo – Via Perseo; Via Beltramini – Via Sacramora  (quest’ultimo solo direzione mare, a differenza degli altri, monitorati in entrambe le direzioni di marcia).

Il passaggio con semaforo rosso prevede una sanzione di 167 euro (ridotta del 30% se pagata entro 5 giorni) e la decurtazione di 6 punti sulla patente. L’importo della sanzione prevede anche un aumento del 30% se la violazione è commessa in orario notturno (dalle 22 alle 6 del mattino) e la sospensione della patente, nel caso di recidiva entro i 2 anni successivi.

“Paradossalmente, commettere un’infrazione così grave in un periodo di minori spostamenti, può essere ancora più rischioso – avverte l’assessore Jamil Sadegholvaad – Sapere che circolano meno mezzi può spingere a tenere comportamenti più disinvolti, dimenticando che le strade, seppur meno trafficate, non sono prive di insidie. Il supporto degli strumenti tecnologici, in una fase storica nella quale il personale della polizia locale è impegnata costantemente nelle attività di monitoraggio del rispetto delle misure anti Covid, si rivela ancor più fondamentale per contribuire a innalzare il livello di sicurezza sulle nostre strade e colpire i trasgressori”.