Indietro
menu
al momento nessuna risposta

Scuole paritarie: chiediamo un bonus per le famiglie

In foto: Le colonia Comasca sede dei licei Karis
Le colonia Comasca sede dei licei Karis
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mer 1 apr 2020 11:58 ~ ultimo agg. 12:05
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

C’è grande preoccupazione nel mondo delle scuole paritarie, che si sostengono grazie alle rette delle famiglie che le hanno scelte. Il Governo, pur sollecitato, non ha ancora dato risposta alla richiesta di prevedere un bonus scuola per le famiglie spendibile per la scelta educativa dei figli. Sul territorio riminese sono centinaia le famiglie che hanno optato per l’offerta delle diverse realtà presenti, che continuano a garantire la didattica a distanza a tutti gli studenti. “In modo diverso lo facciamo dal nido alle scuole superiori” – spiega Paolo Valentini, direttore didattico delle scuole Karis.

Dal punto di vista degli aiuti: “Le prime risposte – spiega Valentini – non sono state positive, anzi ci hanno lasciato un po’ sconcertati, ma speriamo che qualcosa si possa muovere. Sono stati attivati diversi tavoli, sia a livello regionale che nazionale, ma al momento nessuna conferma. Le scuole paritarie, che ricordiamo fanno un servizio pubblico a pari di quelle statali, non chiedono un aiuto per sé stesse, ma per le famiglie che le hanno scelte. Un po’ sul modello della Lombardia che, non in tempi di emergenza, ha istituito un buono fruibile per la scelta della scuola, con un sostegno diretto della Regione”.

“La scelta non può pesare tutta sulle famiglie, in questo momento non è ammissibile. Io sto pensando a settembre, penso alle famiglie se si sentiranno di rinnovare la scelta della scuola paritaria. Intanto posso dire che le realtà paritarie si sono già attivate in modo autonomo. Alla Karis abbiamo previsto una riduzione delle rette sui livelli più sensibili, come le scuole dell’infanzia, nella stessa modalità con cui si sta facendo a livello statale, ma li si fa con i soldi pubblici”. “E necessario prevedere un intervento almeno a medio termine – conclude Valentini“.