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emergenza coronavirus

Un caffè in compagnia fuori dal proprio comune costa loro la denuncia

di Redazione   
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mer 11 mar 2020 15:40 ~ ultimo agg. 12 mar 11:46
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Forse avevano sottovalutato le disposizioni del Dpcm, che vieta a chiunque di abbandonare il proprio comune di residenza se non per motivi lavorativi, di salute o necessità, o più probabilmente hanno provato a fare le furbe. Due donne di origine marocchina, di 39 e 42 anni, residenti a Villa Verucchio, ieri pomeriggio sono state fermate dalla polizia a Rimini, in via Destra del Porto, a bordo della loro auto, targata San Marino. Appena gli agenti si sono accorti che provenivano da un altro comune, hanno chiesto loro di motivare quello spostamento, e le due donne hanno risposto candidamente: “Siamo venute a Rimini per prenderci un caffè… Perché, non possiamo?”. I poliziotti hanno spiegato alle due donne che quello non era di certo un valido motivo per abbandonare il loro comune di residenza e sono stati costretti a denunciarle all’autorità giudiziaria per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità.

Se la sono cavata con un rimprovero, invece, dieci minorenni che ieri pomeriggio hanno organizzato una partita di calcetto, cinque contro cinque, in un parco a Santa Giustina. I poliziotti hanno usato il buon senso e, dopo averli costretti ad interrompere la partita, hanno fatto presente che in questo particolare periodo l’attività motoria all’aperto è consentita purché non crei assembramenti. Stesso discorso ribadito a sei donne che si erano ritrovate nel parco vicino al Palacongressi per una seduta di yoga e meditazione. La distanza di “sicurezza” tra una e l’altra era stata rispettata, ma anche in questo caso sei persone in pochi metri, seppur all’aperto, rappresentavano un assembramento.