Gnassi: tenere duro, perché non sappiamo quando finirà
La domenica “lunare” di Rimini non basta, bisogna resistere almeno per altre due settimane perchè non sappiamo ancora quando finirà. Il nuovo accorato messaggio è del sindaco di Rimini Andrea Gnassi che parte da un ringraziamento nei confronti di tutti coloro che questa emergenza la vivono in prima linea, con grande competenza e senza indietreggiare di un passo rispetto alal loro vocazione e missione.
“Ritengo indispensabile rivolgere i ringraziamenti, a nome della comunità riminese, per tutti coloro i quali, in questi giorni incredibili e difficili, stanno garantendo servizi, informazioni, aiuto, sostegno alle persone e alla città di Rimini. Sono gli straordinari medici, infermieri, personale sanitario; sono le forze dell’ordine e le donne e gli uomini della Polizia locale; sono le persone della Protezione civile, i volontari che non si risparmiano né il giorno né la notte per informare e dare supporto alla popolazione; sono i dipendenti pubblici, tra presenza fisica e lavoro agile, che continuano a garantire i servizi principali. E un grosso ringraziamento va speso per le imprese, per le aziende, per gli artigiani, per i lavoratori autonomi: il sacrificio è enorme e la preoccupazione per il dopo altrettanta. Tenere duro, resistere. Perché ancora non sappiamo quando finirà.
Dico questo a 8 giorni di distanza dall’inizio di questa sospensione collettiva perché bisogna affrontare con coraggio la realtà: abbiamo di fronte giorni e settimane altrettanto dure. Se consapevolezza e responsabilità si sono fatte strada progressivamente nella collettività riminese, occorre continuare questo sforzo, addirittura incrementarlo. Tutto comincia e finisce da noi, dai nostri comportamenti responsabili. Non possiamo adesso tirare sospiri di sollievo né rilassarci: la situazione continua a rimanere seria, grave, in primis sul fronte dell’emergenza delle strutture ospedaliere. Quello che conta non è quanto fatto ieri, in una domenica ‘lunare’, mai vista prima a Rimini, ma quello che verrà fatto allo stesso modo e con il medesimo senso di responsabilità di qui alle prossime due settimane.
E’ questo il momento in cui si può contrastare il virus e provare ad evitare di ritrovarsi in situazioni drammatiche come purtroppo accade in altre città d’Italia. Città che sono a pochi chilometri e a poche ore di auto o di treno da qui. Stare a casa. Uscire esclusivamente per necessità vera. Non bastano un paio di giorni per vincere la battaglia. Il virus può colpire chiunque, non è una colpa ammalarsi. Ma si può contrarlo e non avere sintomi e trasmetterlo magari a una persona che si ammala davvero e può avere problemi. Solo ieri purtroppo in Emilia Romagna ci sono stati 43 morti. È un dato enorme, e ancora aumentano ricoveri e terapie intensive. Questa è ancora la realtà. Per cambiarla dobbiamo fare nei prossimi giorni come negli ultimi giorni . Sì, in questi giorni abbiamo reagito, Rimini sta facendo la cosa giusta per sé, per noi che qui viviamo e lavoriamo.
I ringraziamenti vogliono essere dunque un invito a procedere nella tempesta, senza fermarsi. Non è ancora il tempo“
Ieri a Rimini: