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Due settimane cruciali

Gnassi: tenere duro, perché non sappiamo quando finirà

In foto: il sindaco Gnassi
il sindaco Gnassi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 16 mar 2020 12:04 ~ ultimo agg. 19:04
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La domenica “lunare” di Rimini non basta, bisogna resistere almeno per altre due settimane perchè non sappiamo ancora quando finirà. Il nuovo accorato messaggio è del sindaco di Rimini Andrea Gnassi che parte da un ringraziamento nei confronti di tutti coloro che questa emergenza la vivono in prima linea, con grande competenza e senza indietreggiare di un passo rispetto alal loro vocazione e missione.

Ritengo indispensabile rivolgere i ringraziamenti, a nome della comunità riminese, per tutti coloro i quali, in questi giorni incredibili e difficili, stanno garantendo servizi, informazioni, aiuto, sostegno alle persone e alla città di Rimini. Sono gli straordinari medici, infermieri, personale sanitario; sono le forze dell’ordine e le donne e gli uomini della Polizia locale; sono le persone della Protezione civile, i volontari che non si risparmiano né il giorno né la notte per informare e dare supporto alla popolazione; sono i dipendenti pubblici, tra presenza fisica e lavoro agile, che continuano a garantire i servizi principali. E un grosso ringraziamento va speso per le imprese, per le aziende, per gli artigiani, per i lavoratori autonomi: il sacrificio è enorme e la preoccupazione per il dopo altrettanta. Tenere duro, resistere. Perché ancora non sappiamo quando finirà.

Dico questo a 8 giorni di distanza dall’inizio di questa sospensione collettiva perché bisogna affrontare con coraggio la realtà: abbiamo di fronte giorni e settimane altrettanto dure. Se consapevolezza e responsabilità si sono fatte strada progressivamente nella collettività riminese, occorre continuare questo sforzo, addirittura incrementarlo. Tutto comincia e finisce da noi, dai nostri comportamenti responsabili. Non possiamo adesso tirare sospiri di sollievo né rilassarci: la situazione continua a rimanere seria, grave, in primis sul fronte dell’emergenza delle strutture ospedaliere. Quello che conta non è quanto fatto ieri, in una domenica ‘lunare’, mai vista prima a Rimini, ma quello che verrà fatto allo stesso modo e con il medesimo senso di responsabilità di qui alle prossime due settimane.

E’ questo il momento in cui si può contrastare il virus e provare ad evitare di ritrovarsi in situazioni drammatiche come purtroppo accade in altre città d’Italia. Città che sono a pochi chilometri e a poche ore di auto o di treno da qui. Stare a casa. Uscire esclusivamente per necessità vera. Non bastano un paio di giorni per vincere la battaglia. Il virus può colpire chiunque, non è una colpa ammalarsi. Ma si può contrarlo e non avere sintomi e trasmetterlo magari a una persona che si ammala davvero e può avere problemi. Solo ieri purtroppo in Emilia Romagna ci sono stati 43 morti. È un dato enorme, e ancora aumentano ricoveri e terapie intensive. Questa è ancora la realtà. Per cambiarla dobbiamo fare nei prossimi giorni come negli ultimi giorni . Sì, in questi giorni abbiamo reagito, Rimini sta facendo la cosa giusta per sé, per noi che qui viviamo e lavoriamo.

I ringraziamenti vogliono essere dunque un invito a procedere nella tempesta, senza fermarsi. Non è ancora il tempo

 

Ieri a Rimini: