Indietro
menu
l'inaugurazione della mostra

Rimini scopre la magia di "Fellini 100 Genio Immortale"

In foto: Il Libro dei Sogni interattivo
Il Libro dei Sogni interattivo
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
sab 14 dic 2019 16:13 ~ ultimo agg. 15 dic 17:40
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 5 min Visualizzazioni 1.414
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

A cento anni dalla nascita, Rimini celebra il genio di Federico Fellini. Un anno di iniziative e di appuntamenti che contrassegneranno il 2020 e che si apre ufficialmente oggi, con l’inaugurazione della mostra itinerante “Fellini 100 Genio Immortale “, esposizione ideata e progettata da Studio Azzurro e allestita nelle sale di Castel Sismondo per l’occasione trasformate in suggestivi ‘set’ dedicati all’arte e all’immaginario del Maestro del cinema mondiale. Un’esposizione unica – a cui è stato assegnata una speciale medaglia di rappresentanza da parte della Presidenza della Repubblica, attribuita per il particolare interesse culturale dell’iniziativa – che è stata presentata questa mattina in anteprima alla stampa dal sindaco Andrea Gnassi, dai curatori della mostra, Marco Bertozzi e Anna Villari e Leonardo Sangiorgi di Studio Azzurro, e che si svelerà al pubblico oggi pomeriggio, a partire dalle 17.30.

“E’ la prima mostra che comincia e finisce dai film di Federico Fellini – commenta il sindaco Andrea Gnassi -. Una mostra che offre al pubblico l’occasione di attraversare lo schermo ed immergersi nelle immagini e nei suoni che non sono solo estratti di pellicole, ma rappresentano gli echi della nostra memoria collettiva. Oggi inauguriamo l’anteprima di una mostra che poi sarà a Roma, Berlino e Mosca e che poi tornerà a casa, a Rimini, tra un anno per divenire collezione permanente con il Museo Internazionale Federico Fellini. Con questa operazione Rimini produce una proposta artistica e culturale di livello internazionale sul regista, facendone un testimonial per il mondo. Non si tratta quindi di un omaggio canonico, statico, convenzionale al Maestro, ma una produzione culturale che ne rimetterà in circolo e amplificherà l’eredità intellettuale e creativa nel mondo e che dimostra quanto Rimini d’ora in avanti punterà su Federico Fellini non solo in chiave museale ma come riconfigurazione del proprio sviluppo futuro”.

Il pubblico, a partire dalle 17.30, potrà varcare la soglia di Castel Sismondo per scoprire le quattordici sale attraverso le quali si snoda l’esposizione che sarà visitabile gratuitamente nella serata di sabato e per l’intera giornata di domenica. La mostra ruota attorno a tre nuclei di contenuti, nella cornice di un allestimento scenografico innovativo: il primo racconta la Storia d’Italia a partire dagli anni Venti-Trenta per passare poi al dopoguerra e finire agli anni Ottanta attraverso l’immaginario dei film di Fellini; il secondo nucleo è dedicato al racconto dei compagni di viaggio del regista, reali, immaginari, collaboratori e no; il terzo nucleo sarà dedicato alla presentazione del progetto permanente del Museo Internazionale Federico Fellini.

Fellini 100 Genio Immortale presenta tanto materiale inedito che restituirà al visitatore l’immaginario felliniano. Tra le varie sezioni che la compongono, una presenta il materiale del Fondo Nino Rota, il celebre compositore che ha collaborato con Fellini su molti film. In particolare è stata esposta, per la prima volta, una serie di taccuini originali sui quali Rota appuntava le indicazioni del Maestro sulla musica che avrebbe dovuto accompagnare ed esaltare le sue scelte registiche. E ancora, tra i materiali inediti, esposta la primissima sceneggiatura di quello che poi sarebbe diventato Amarcord, intitolato “Il borgo”, in una prima stesura, e la sceneggiatura di Otto e mezzo di proprietà di Lina Wertmuller, che fu assistente alla regia di Federico Fellini proprio in quel film.

Sfilano gli abiti di moda ecclesiastica di Roma accanto ai costumi del Casanova, per i quali lo scenografo Danilo Donati ottenne l’Oscar. Esposto, sempre dal set di Casanova, il ciak originale, uno dei prestiti della Fondazione Fellini di Sion, con la quale il Comune di Rimini ha siglato un protocollo di intesa. Altri prestiti provenienti dall’archivio fotografico di Elisabetta Catalano e dalle collezioni private di due maestri della fotografia, come Tonino Delli Colli e Giuseppe Rotunno, riempiono le sale dedicate ai compagni di viaggio di Fellini, mentre le immagini di brani di repertorio dell’Istituto Luce e di Teche Rai scorrono accanto alle sequenze del film del regista riminese in un rinvio da cui riemergeranno gli ultimi cento anni della storia del nostro paese. Anche dall’archivio dell’Associazione Tonino Guerra ci saranno materiali inediti appartenuti al poeta, scrittore e sceneggiatore nato a Santarcangelo nel 1920, testimonianza di un incontro umano e professionale che ha segnato il cinema e la cultura italiana. Una mostra inedita su Fellini, perché porta al centro del proprio percorso la visione dei film, e questo grazie alla partecipazione sia dei produttori più o meno recenti (come Cristaldi, Titanus, De Laurentiis, Grimaldi, Rai Cinema) sia di coloro che in questi anni, come Mediaset, hanno custodito e tutelato una parte considerevole della filmografia. Dopo l’allestimento riminese, la mostra comincerà il suo viaggio e arriverà a Roma il prossimo aprile 2020 a Palazzo Venezia, per poi varcare i confini nazionali con esposizioni a Los Angeles, Mosca Berlino.

Il Museo permanente. L’appuntamento del centenario sarà anche l’occasione per porre le fondamenta del Museo Internazionale Federico Fellini. Un’esposizione permanente che aprirà a dicembre 2020 con l’ambizione di diventare per il pubblico di tutto il mondo il luogo dove poter incontrare e riscoprire l’universo inimitabile di Federico Fellini.  Il Museo Internazionale sarà, infatti, il più grande progetto museale dedicato al regista riminese e coniugherà la poesia del cinema felliniano con le tecnologie e le scelte urbanistiche più innovative. Un Museo dell’immaginario che interpreterà il cinema del regista non come opera in sé conclusa, ma come chiave del “tutto si immagina”.

Il Museo Fellini ruoterà intorno a tre poli, Castel SismondoPalazzo Valloni, sede del cinema Fulgor dove Fellini vide i primi film e l’area urbana della Piazza dei Sogni, che, attraverso un percorso di installazioni e scenografie felliniane, farà non solo da tessuto connettivo, ma da creativo ‘fil rouge’ tra questi due edifici dallo straordinario valore architettonico e simbolico. Gli spazi di Palazzo Valloni e di Castel Sismondo, così interconnessi, diventeranno il luogo di una narrazione coinvolgente attraverso film, documentari, interviste e ancora sceneggiature, lettere, spartiti, oggetti di scena e insieme a questi i disegni – che tanta parte hanno avuto nel processo ideativo del Maestro – e i costumi, a documentare anche la qualità e l’originalità delle collaborazioni e delle maestranze coinvolte in ognuno dei progetti di Fellini.

Le soluzioni ad altissima tecnologia, si intersecano nel castello, nel Fulgor, nelle piazze, a meravigliose ‘macchine’ e installazioni in bilico tra l’età d’oro del cinema e anticipazioni di futuro. Da questo ‘incontro’ scaturiscono scenari di grande poesia universale che, attraverso sofisticati processi di realtà aumentata, vengono condivisi dai visitatori, non più chiamati solo a ‘guardare’ ma a ‘vivere’ completamente gli spazi. La sala della nebbia di ‘Amarcord’ con l’incontro con il nonno, le pagine del Libro dei Sogni che, grazie a un soffio, si spargono virtualmente nella stanza, la grande ‘vela dell’acqua’, un enorme schermo cinematografico ‘liquido’ sul quale rivivrà il passaggio del Rex, una delle scene più emozionanti di ‘Amarcord’.

Alla progettazione del Museo Internazionale Federico Fellini, inserito dal MIBACT tra i grandi progetti nazionali beni culturali e sostenuto da un comitato tecnico-scientifico composto da Paolo Fabbri, Vincenzo Trione, Luca Beatrice, Mario Sesti, Laura Delli Colli, Stefano Della Torre, Francesca Fabbri Fellini e Sergio Metalli, ha concorso un raggruppamento di imprese e professionisti guidato da Lumiere & Co. e Anteo,  ideazione, progetto artistico multimediale  e messa in scena  di Studio Azzurro, curatori Marco Bertozzi e Anna Villari, progetto architettonico e allestitivo di Orazio Carpenzano e Tommaso Pallaria.

 Il Logo Fellini 100 firmato da Paolo Virzì. Tutte le iniziative che festeggeranno il centenario sono raccolte sotto l’etichetta di “Fellini 100”, il cartellone delle celebrazioni felliniane coordinato dal Comitato Nazionale (costituito da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – Direzione Generale Cinema, Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per la promozione del sistema Paese, Regione Emilia Romagna, Comune di Rimini, Fondazione Cineteca di Bologna, Istituto Luce / Cinecittà, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia / Cineteca Nazionale, Fondazione Maria Adriana Prolo/Museo Nazionale del Cinema di Torino) e che ha adottato come proprio logo un disegno del regista Paolo Virzì ispirato a una delle foto più famose della storia del cinema: Fellini domatore (di personaggi, di fantasie, di ossessioni) sul set di 8 ½, scattata da Tazio Secchiaroli.