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venerdì 26 aprile 2024
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La prima di Colella

Padova-Rimini, la vigilia del tecnico Colella: "dobbiamo cambiare atteggiamento"

In foto: Giovanni Colella
Giovanni Colella
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
sab 23 nov 2019 12:25 ~ ultimo agg. 24 nov 14:44
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Farà il suo esordio all'”Euganeo” di Padova il nuovo condottiero della Rimini Calcio, Giovanni Colella, che ha preso il posto dell’esonerato Renato Cioffi dopo le due sconfitte di fila con Sambenedettese e Arzignano e i soli 12 punti conquistati in 15 partite. L’avversario non è dei più “soft”: i biancoscudati sono quarti in classifica, a pari punti con il Carpi (29) e arrabbiati per le due battute d’arresto di fila con Sudtirol e a Salò.

Calcio d’inizio domenica alle ore 15:00 (diretta testuale su Newsrimini e collegamenti radio durante “92° minuto”, dalle 14:00 su Radio Icaro (92FM) e in streaming su www.radioicaro.com).

La prima vigilia da tecnico del Rimini FC di Giovanni Colella.

Si sente emozionato per questa prima alla guida della Rimini Calcio? “Particolari emozioni no, però la prima ha sempre il suo perché – attacca Colella. Ho troppe cose a cui pensare per essere emozionato”.

Sono in infermeria: Candido, Oliana, Petrovic, Cozzari e Van Ransbeeck. L’unico recuperato è Gerardi. “Tutti quelli che mancavano prima mancano anche adesso, non è rientrato nessuno a parte Gerardi, che si è allenato a parte, oggi ha lavorato con la squadra e domani viene a Padova. Ventola? È già in squadra, non lo consideravo tra gli infortunati”.

Cambierà modulo rispetto al Rimini di Cioffi? “Il modulo resterà lo stesso, spero di riuscire a cambiare l’atteggiamento: la cosa importante non sono i numeri, ma la strategia”.

Sull’avversario e sullo spirito con cui la squadra deve scendere in campo. “Il Padova è partito fortissimo e adesso ha un calo fisiologico che è normale: è una squadra che ha delle risorse imponenti dal punto di vista dei giocatori, per numero di giocatori e qualità, quindi mi aspetto una squadra importante. Ma noi dobbiamo ragionare di fare punti con tutti, quindi non vedo un problema nel dover affrontare il Padova. Quello che voglio è una squadra che abbia coraggio, che non vuol dire essere scriteriati, incoscienti. In momenti come questo è facile nascondersi dietro un dito o un compagno: chi fa così in questa squadra non giocherà mai, a costo di andare in campo col magazziniere. I giocatori sono i re degli alibi e siamo noi allenatori e voi giornalisti a crearli perché il calcio in Italia è questo, se vai all’estero è tutto diverso. Via le scuse, si fanno delle scelte, si sbaglia, pazienza! Ho chiesto ai ragazzi determinate cose, pretendo vengano fatte, se poi non vengono fuori è colpa mia, mi prendo io la responsabilità, però intanto proviamo a farle con convinzione”.

A Padova sta piovendo molto e le previsioni dicono pioggia anche domani. “Ieri ha piovuto a dirotto, ha fatto un disastro di pioggia, e domani sarà peggio probabilmente. Questa sarà una condizione da valutare, ma non per le scelte; sull’aspetto della sviluppo della partita, ma è un problema anche loro, non solo nostro”.

Il Rimini all’Euganeo non ha nulla da perdere? “A 12 punti qualcosa da perdere l’abbiamo anche noi. Andare a giocare a Padova sotto certi aspetti è vantaggioso rispetto ad altre partite. Io prendo quello che viene: andare a giocare in uno stadio così è sempre piacevole, si fa questo lavoro per fare queste partite qua”.

Come ha trovato la squadra? “Ripeto che non ho trovato una squadra scarica perché la prima valutazione che fai quando subentri è l’aspetto fisico; la sensazione è che abbia lavorato bene, e questo fa onore sia a chi c’era prima di me che ai giocatori. Poi si sono create una serie di condizioni, di alibi da tutte le parti che hanno contribuito a creare questa situazione, mi sento di dire che non sia un problema fisico. È piuttosto un problema di consapevolezza. Sicuramente è una squadra che ha perso delle certezze. Perché? Non sono in grado di rispondere a questa domanda, lo vedremo più avanti”.

Quello di Colella non sarà un Rimini che giocherà sulla difensiva e sulle ripartenze. “Io penso che questa squadra abbia parecchi giocatori buoni davanti e sia la forza di questa squadra. L’importante è fare arrivare agli attaccanti la palla e considerando che, a parte qualcuno, abbiamo tanti “nani” bisogna fargliela arrivare possibilmente nei piedi. Il problema è dove difendere, non come difendere. Non aspettatevi mai una squadra che si difenda in area in dieci perché è una cosa che io non concepisco. Questa squadra non ha un contropiedista, non ha un giocatore capace di giocare sui 50 metri. Il mio dovere è cercare di riaggiustare questa cosa qua, senza tanti fronzoli. Il problema è pensare tutti a raggiungere lo stesso obiettivo. Poi sarò io a valutare se c’è una cosa da cambiare o se devo cambiare invece il giocatore, ma in realtà non sono io, sono i giocatori stessi che si mettono e si levano una maglia”.

Come ovviare ai tanti errori individuali visti in questo primo terzo di campionato? “Quando in una squadra iniziano a sommarsi troppi errori individuali è una questione di sicurezza – risponde Colella -. Io sono convinto che lo sportivo professionista più ha paura di sbagliare e più sbaglia. Quindi una condizione necessaria è metterlo in serenità, che non vuol dire essere tranquillo: bisogna essere consapevoli dei tuoi pregi e dei tuoi difetti. Come dico ai giocatori “non si va in campo con uno zaino di roba, ma si va in campo con due cose precise, semplici”. È la stessa cosa per le altre squadre che stanno in fondo alla classifica: ho visto qualche partita del Fano e le condizioni sono le stesse. Poi, una squadra che prova a fare probabilmente sbaglia di più, una che non fa sbaglia meno. Sono piccole cose che fanno anche presto a cambiare. Anche le tante espulsioni sono legate a questo aspetto. Anche conoscendo i giocatori, non ho l’impressione di gente da cartellino rosso, secondo me è una condizione che ti porta a esagerare, come a dimostrare che “io ci sono”, “ce la metto””.

Il Rimini negli ultimi due anni in trasferta ha vinto con il contagocce. “Se una squadra è consapevole io penso che non possa cambiare tanto tra una partita in casa e una in trasferta. Una squadra che ha le idee chiare può vincere in casa e fuori. L’anno scorso io vincevo più fuori che in casa e tutti si lamentavano”.

IL QUADRO COMPLETO DELLA 16a GIORNATA DEL CAMPIONATO DI SERIE C GIRONE B E LA CLASSIFICA

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