Cartellino rosso alle ultime vicende della Rimini Calcio
Cartellino rosso
Alle ultime vicende del Rimini. Un nuovo ribaltone aggiunge un altro capitolo alla gestione di Giorgio Grassi della società biancorossa. Le cose viaggiano così velocemente che si fa fatica a starci dietro. Non c’è giorno che non si parli dell’attuale gestione e del suo futuro. Quotidianamente partono tanti colpi sensazionali, o presunti tali, che elmetto e giubbotto antiproiettile non bastano a proteggere.
Prendiamo il caso dei giorni scorsi, quando sulle ennesime voci di presunta vendita della società, sui due emittenti riminesi una parlava di un gruppo torinese, un’altra di un gruppo anglo-russo. Per non farsi mancare niente il giorno dopo sono spuntati anche gli albanesi. A questo punto al Rimini urge l’assunzione di traduttori plurilingue.
Tutte notizie che ballavano intorno alla figura e le intenzioni di Giorgio Grassi che, come la madamina presente al gran gala, respinge tutti gli inviti alle danze, sussurrando agli aspiranti amanti, con sorriso sornione: “no grazie, io ballo da sola”.
Chi non si diverte è la squadra che, nonostante il cambio del prodiere, è andata a picco anche in quel di Padova. In genere il cambio del mister porta bene. Purtroppo Rimini, come spesso accade negli ultimi tempi, è l’eccezione che dovrebbe confermare la regola.
È vero che i biancorossi affrontavano una delle prime della classe, ma sul piatto della sconfitta ci ha messo anche il suo bel peso di responsabilità. E pariamo della scelta del portiere, con mister Colella che ha messo a sedere in
panchina l’esperto Scotti per puntare sul più giovane Sala, autore della “cappella” che ha condannato la sua squadra alla sconfitta.
Mister Colella non ha quindi debuttato nel migliore dei modi, come già aveva fatto nella conferenza stampa di presentazione. Ad un certo punto ha detto che il presidente Grassi ha a cuore le sorti della società e che nonostante l’impegno è bistrattato e non se lo merita.
Belle parole piene di riconoscimento verso il proprio datore di lavoro. Col tempo mister Colella si renderà conto che qui a Rimini nessuno bistratta il presidente. Anzi è lui che ha bistrattato, e continua a farlo, la tifoseria riminese.
Beppe Autuori