Indietro
menu
Norma penalizzante

Imu su piattaforme, niente lieto fine. Brasini: una vera presa in giro

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
ven 18 ott 2019 15:53 ~ ultimo agg. 15:54
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Niente lieto fine nella spinosa questione dell’IMU alle piattaforme petrolifere. Le indicazioni contenute nel Decreto Fiscale prevedono infatti che dal 2020 le piattaforme paghino l’IMU ma che la base imponibile sia costituita solo dal valore contabile, ridotta al 20%, con una aliquota del 10,6 per mille e per i 2/3 destinata allo Stato. Se questa linea venisse confermata, Rimini passerebbe da un introito di 1.350.000 euro annui a soli 70.000.
Sono sei le piattaforme posizionate tra il confine nord e sud del territorio comunale ed entro i limiti delle 12 miglia di distanza dalla costa. Su queste, da qualche tempo il Comune di Rimini sta portando avanti un difficile contenzioso con Eni. Lo scorso 12 marzo, l’amministrazione ha presentato ricorso per l’appello avanti la Commissione Tributaria Regionale di Bologna, opponendosi alla sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Rimini, che stabiliva l’accoglimento dei ricorsi presentati da Eni.
Benché avessimo prudenzialmente previsto a bilancio gli esiti negativi di tale proposta, si tratta di una riduzione enorme ed inaccettabile – ribadisce Gianluca Brasini Assessore al Bilancioche sul tema trivelle, prende le sembianze di una vera e propria presa in giro. Oltre a mettere a rischio il pregresso, su cui siamo in contenzioso, se davvero dovesse passare questa impostazione, ai comuni spetterebbe solo il 6% di un imposta che oramai non avrebbe neanche più senso chiamare ‘municipale’. E’ assolutamente necessario emendare questa norma, in modo da garantire che il gettito tributario derivante dal patrimonio immobiliare situato nel nostro habitat resti a favore del territorio, che oltre modo ne subisce l’impatto, secondo i principi ordinanti l’IMU. E’ importante anche salvaguardare il passato, lasciando ai comuni la possibilità di continuare a recuperare l’imposta dovuta, almeno fino a tutto il 2019, senza dover sostenere pesanti e costosi contenziosi.