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Operazione Tricky Tron

14 milioni di false fatture. Nei guai società riminese di prodotti elettronici

di Andrea Polazzi   
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mer 16 ott 2019 13:20 ~ ultimo agg. 17 ott 14:47
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Ben 14 milioni di false fatture con 2,5 milioni di Iva evasa. Responsabile una SRL attiva a Rimini nel settore dei prodotti elettronici e in particolare di quelli destinati all’ambito automobilistico. A scoprire la frode sono state le Fiamme Gialle di Rimini che hanno ribattezzato l’operazione “Tricky Tron”. Le indagini sono state inizialmente svolte dalla Guardia di Finanza di Carpi (MO) e poi sono proseguite a Rimini, oltre che in altre località, tra cui in particolare Milano e Roma. E’ emerso che la SRL ha utilizzato fatture false del valore totale di 14 milioni di euro (anno d’imposta 2016) relative ad operazioni soggettivamente inesistenti per poter ottenere indebite detrazioni dell’IVA (circa 2,5 milioni di euro evasi), se non addirittura per palesare un bilancio florido e attingere provvidenze pubbliche di sostegno alle imprese. Il GIP  Vinicio Cantarini ha disposto il sequestro dei beni nei confronti di G.A. , 45 anni, rappresentante legale della società e ritenuto responsabile della frode IVA. I finanzieri stanno eseguendo il provvedimento con l’apposizione del blocco giudiziario a saldi di conto corrente, quote azionarie, strumenti finanziari, liquidità comunque riconducibili all’indagato e anche  beni immobili e mobili se necessario per raggiungere l’ammontare.
Oltre 60 le fatture incriminate, emesse da due SRL con sede dichiarata nel milanese nei confronti dell’azienda riminese. Quest’ultima aveva formalmente sede legale a Carpi ma di fatto aveva base operativa a Rimini dove è avvenuta la contabilizzazione dei documenti falsi. Nessuna merce è stata invece movimentata tra i fornitori lombardi e l’acquirente riminese.  Particolare balzato subito all’attenzione delle Fiamme Gialle è stata la velocità di pagamento rispetto alla data di emissione delle fatture, che nel giro di pochi giorni venivano puntualmente saldate tramite bonifici bancari. Solitamente in ambito commerciale gli accordi prevedono sempre pagamenti a 30 o addirittura 60/90 giorni.