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Chiesti chiarimenti al comune

Nuovi tagli di piante. Insorgono le associazioni ambientaliste

In foto: uno striscione al parco Cervi nell'ottobre 2018 (Newsrimini.it)
uno striscione al parco Cervi nell'ottobre 2018 (Newsrimini.it)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 17 set 2019 14:24
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E’ un buon segno il fatto che il consiglio comunale di Rimini abbia approvato la dichiarazione di emergenza climatica proposta a livello internazionale dal Movimento Friday for Future. Ma alle dichiarazioni di intenti devono seguire i fatti. A dirlo sono le associazioni del Coordinamento ambientalista di Rimini che evidenziano come in questi stessi giorni stia partendo un nuovo taglio di piante da parte di Anthea in varie parti della città. “Piante – spiegano – che potrebbero in parte anche essere curate invece che abbattute”. Le associazioni chiedono all’amministrazione i dati esatti dei tagli e un adeguato piano di ripiantumazione

La nota del Coordinamento

Bene la Dichiarazione dello stato di emergenza climatica fatta nei giorni scorsi dal C.C. di Rimini…è un segnale apprezzabile di attenzione ad un problema che ci coinvolge tutti drammaticamente. Semmai ci chiediamo quali siano state le motivazioni dei consiglieri che si sono astenuti…cosa difficile da capire, a fronte di una emergenza ambientale grave di livello planetario…Ok perciò per la dichiarazione di emergenza climatica. Come ambientalisti non possiamo che apprezzare. Ma si tratta solo di una dichiarazione di intenti da tradurre in atti concreti, da subito, non in prospettiva, se si vogliono davvero combattere …ora e prima che sia tardi… le emissioni di gas serra ed il cambiamento climatico in atto
Ed una “azione”concreta ad effetto immediato è proprio il reale potenziamento e la cura del verde pubblico, a cui però l’A.C. ha cominciato a dedicare qualche risorsa in più solo negli ultimissimi anni. Ma mentre l’Assessora Anna Montini dichiarava in C.C. l’intento di potenziare il verde urbano, con singolare tempismo Anthea riprendeva il suo piano di tagli di tutte le alberature con un minimo di “problemi di salute”…100/130 alberi? E sono tagli che si aggiungono a tutti quelli fatti e previsti per le riqualificazioni urbanistiche in atto. Solo in Viale Mosca, a Miramare, a fronte delle 150 piante presenti in origine e delle circa 100 rimaste prima della “riqualificazione” dei mesi scorsi, ne sono state ripiantate una sessantina. E per la posa della condotta PSBO nei parchi Cervi/Fabbri era previsto il taglio di un centinaio di alberi, poi ridotti a 32/34 dopo le proteste di cittadini e associazioni ambientaliste, mentre varie decine di piante ( saranno alla fine un altro centinaio??! ) sono state o saranno tolte per l’intervento di riqualificazione di Rimini Nord. Solo per fare qualche esempio. Ma ci pare evidente che la difesa del verde, e la progettazione degli interventi tenendo conto del verde esistente, non paiono essere sempre per l’A.C. una priorità vera come la situazione richiederebbe E qui come associazioni ambientaliste ci permettiamo di avere qualche dubbio sul reale potenziamento in atto del verde della città. Anzitutto per i problemi di sicurezza è giusto sostituire, ma non solo tagliare, le piante a rischio caduta. C’è però un piano di ripiantumazione adeguato? E di che consistenza? Ma perché poi toglierle tutte insieme ora, anche quelle che presentano solo qualche lesione o patologia e che potrebbero teoricamente cadere nei prossimi anni? Compito di chi gestisce il verde, vista l’importanza che esso ha per la qualità urbana e la salute dei cittadini, non è anche quello di curarne le patologie? E…diciamolo fuori dai denti… qual è il rapporto fra numero di persone morte per la caduta di una albero e quelle decedute causa tumori e malattie provocate dalla cattiva qualità dell’aria? In Italia si parla di 80/90 mila morti premature causa inquinamento dell’aria ogni anno, quanti sono a confronto i decessi dovuti alla caduta di alberi? E anche in caso di reimpianto di tutti gli alberi tolti, cosa mai avvenuta in passato, quanti anni ci mettono i nuovi alberelli per sviluppare una chioma capace di svolgere le funzioni delle piante abbattute?
La difesa e il potenziamento del verde devono diventare quindi una priorità assoluta nelle aree urbane, come emerso anche nel convegno “Verso il Piano del Verde” organizzato dalle associazioni ambientaliste lo scorso Aprile. E come sostengono scienziati e esperti : piantare miliardi di alberi in ogni angolo della Terra per salvare il pianeta
Chiediamo percio’ all’A.C. e ad Anthea di conoscere il numero esatto di alberature abbattute negli ultimi due anni, le ragioni dei tagli e il piano di reimpianto previsto per il prossimo Autunno/Inverno
E chiediamo di conoscere a che punto è il Piano del verde richiesto dalle associazioni ambientaliste fin da inizio legislatura

Le associazioni firmatarie: ANPANA Rimini, dnA Rimini, Fondazione Cetacea, Italia Nostra Rimini, Legambiente Valmarecchia, L’Umana Dimora e WWF Rimini