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Silenzio dopo l'incontro

Rimini FC. Gnassi e Brasini: ancora all'oscuro su nuovi partner

In foto: Gnassi e Brasini
Gnassi e Brasini
di Redazione   
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gio 1 ago 2019 16:27 ~ ultimo agg. 2 ago 17:52
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“Presentare profili e figure che niente hanno a che fare con la storia biancorossa, potrebbe ulteriormente inasprire un clima che non è già dei migliori”. Così si conclude una nota del sindaco di Rimini Gnassi e dell’assessore allo Sport Brasini sulle mancate risposte alla richiesta di poter essere aggiornati sui nuovi partner della società e poterli conoscere. Non per interferire con le scelte societarie, specificano, ma per rispetto dei principi di “trasparenza e condivisione” che vengono chiesti a chi opera nello sporto cittadino. Alla vigilia dell’inizio della stagione agonistica, con il derby di Coppa col Cesena in programma domenica, l’Amministrazione lamenta di non avere più ricevuto segnali dall’incontro di metà luglio.


“Lo scorso 7 luglio abbiamo voluto incontrare il presidente della Rimini Calcio, Giorgio Grassi, per essere messi a conoscenza degli sviluppi futuri della società biancorossa, al termine del progetto triennale avviato dalla nuova gestione dopo il fallimento societario dell’estate 2016.

Avevamo chiesto al presidente, protagonista di un triennio positivo in termini di risultati e di relazione con il territorio, di conoscere ufficialmente e di persona i nuovi partner, intenzionati ad affiancarlo nella conduzione della società. Un’occasione utile per capire anche a quali eventuali progetti la nuova compagine stesse lavorando, per capire prospettive e piani. Una richiesta legittima da parte dell’amministrazione, in virtù non solo dei principi di trasparenza e condivisione che da sempre chiediamo siano segni distintivi di chi opera nello sport, ma anche dell’impegno che l’ente pubblico si è preso a tutela di una maglia che da oltre 100 anni porta il nome della città e alla quale la comunità è fortemente legata. Ad oggi, alla vigilia della nuova stagione sportiva, la nostra richiesta avanzata due settimane fa non ha ancora avuto un riscontro. E nel frattempo ogni genere di ipotesi e di scenario si rincorre nell’informazione tradizionale come sui social.

Non è per nulla volontà dell’Amministrazione interferire con le scelte imprenditoriali di Grassi e dei soci, ma il coinvolgimento è indispensabile se si vuole proseguire nel percorso di consolidamento del rapporto tra la società e il territorio nel nome e per conto di una maglia e di colori che sono un simbolo per la comunità riminese, e non da adesso. Fare altrimenti significa alimentare- anche senza volerlo – dubbi, voci incontrollate e spesse volte infondate che poi provocano impatti negativi sull’ambiente sportivo riminese. E andando quindi a creare un clima di diffidenza e di nervosismo che non può essere la base di partenza per la nuova stagione sportiva, che già domenica presenta un impegno di cartello riproponendo un derby con il Cesena atteso dai tifosi con l’entusiasmo e la passione che ben sappiamo. L’amministrazione comunale ha valutato in maniera positiva l’operato dell’attuale proprietà, che in tre anni, nonostante le vicissitudini e le difficoltà oggettive del panorama del calcio italiano, ha saputo tenere fede agli obiettivi definiti all’inizio di quest’avventura. Siamo certi sia intenzione di Grassi continuare su questa virtuosa pur non semplice direzione, per questo rinnoviamo la richiesta affinché si dipani la nebbia, si metta fine alle indiscrezioni, si affronti la nuova stagione con lo spirito e il clima più sereno possibile. E, come si era chiesto nell’incontro di metà luglio, operare affinché il nuovo staff della società biancorossa sia retto da profili di specchiata capacità e in linea con i valori morali e sportivi di questa maglia. La società biancorossa, visto che è un pezzo di storia e dunque un patrimonio di tutti, va trattata con l’attenzione e la sensibilità che merita. Questo anche nella forma e nella simbologia. Ribadiamo che presentare profili e figure che niente hanno a che fare con la storia biancorossa, potrebbe ulteriormente inasprire un clima che non è già dei migliori”.

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