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Il diritto alla firma per tutti

Firmo quindi sono. Una lettera per Mattarella

In foto: Simone Parma
Simone Parma
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 8 ago 2019 11:40 ~ ultimo agg. 20 ago 10:26
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La madre di Simone Parma, il promotore della campagna “Firmo quindi sono” per il diritto alla firma delle persone disabili, ha consegnato sabato scorso una lettera indirizzata a Sergio Mattarella allo staff a seguito del Presidente in visita a Rimini. Simone, scomparso nel 2015, dopo uno spiacevole episodio in un ufficio pubblico che lo aveva visto protagonista, aveva avviato una campagna per garantire il diritto alla firma ai disabili.

www.firmoquindisono.com


Il testo della lettera:

Egregio Presidente della Repubblica Onorevole Sergio Mattarella Mi chiamo M.Grazia Zavatta, sono una cittadina riminese che desidera concretizzare una battaglia iniziata nel 2014 da mio figlio Simone Parma scomparso il 4 novembre 2015 all’età di 37 anni, al fine di emanare una normativa di legge che riconosca la volontà delle persone disabili e il diritto alla firma. Simone era affetto da Distrofia Muscolare di Duchenne (DMD), una malattia progressiva a causa della quale non riusciva più a firmare autonomamente con l’ausilio delle proprie mani. La DMD è una malattia degenerativa che piano piano porta la persona all’immobilità totale ma non compromette il suo intelletto infatti, Simone era assolutamente in grado di intendere e volere. Nell’ottobre del 2014 presso l’Anagrafe di Rimini, una discriminazione inerente al rinnovo della sua Carta di Identità, lo aveva coinvolto. Offeso da questa ingiusta vicenda che lo aveva privato di un suo sacrosanto diritto, Simone promosse una battaglia utile a tanti disabili fisici, presenti e futuri, che nominò: “FIRMO QUINDI SONO”

Pagine Facebook: https://www.facebook.com/firmoquindisono/?fref=ts https://www.facebook.com/simone.parma?fref=ts

Video su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=Uilu5V9xYkM https://www.youtube.com/watch?v=ZDbzlN8UO

Dopo la scomparsa di mio figlio, supportata da due Associazioni UILDM (UNIONE ITALIANA LOTTA ALLA DISTROFIA MUSCOLARE) e Luca Coscioni, attraverso il parlamentare riminese On. Tiziano Arlotti, “FIRMO QUINDI SONO” ha varcato le porte del Parlamento a colloquio con il Sottosegretario di Stato On. A. Rughetti e, successivamente ha incontrato i funzionari dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgiD) che si sono attivati per riconoscere l’autodeterminazione e il diritto alla firma dei disabili fisici pubblicando in data 07/07/2017 la Circolare AgID n. 3/2017 “Raccomandazioni e precisazioni sull’acessibilità dei servizi pubblici erogati a sportello dalla Pubblica Amministrazione, in sintonia con i requisiti dei servizi online e dei servizi interni” . Nell’ottobre 2017, assieme a Ivan Innocenti (Ass. Luca Coscioni) ho incontrato alcuni responsabili dell’Amministrazione Comunale (l’Assessore E. Rossi de Schio, il Dott. E. Bronzetti e il Dott. S. Oliva) per verificare la messa in atto della Circolare AgiD che a lor parere, non essendo una legge ma solo raccomandazioni, non poteva cambiare in alcun modo la dicitura discriminatoria sul documento.

Il 4 dicembre 2017 ho ricontattato i funzionari AgiD evidenziando il problema sollevato dall’Amministrazione Comunale di Rimini. All’inizio del 2018 sono stati definiti altri appuntamenti con l’Amministrazione Comunale di Rimini ma il risultato era lo stesso: solo il Parlamento poteva cambiare una legge obsoleta.Dopo le lezione del 2018 ho contattato il Senatore Marco Croatti M5S (concittadino) al quale ho illustrato tutta la vicenda e la battaglia promossa da mio figlio. Il Senatore Croatti ha preso subito a cuore l’iniziativa e, dopo due incontri utili per la conoscenza del percorso eseguito, ha contattato l’On. Vincenzo Zoccano M5S ( Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con deleghe alla Famiglia e Disabilità ) che in data 23 Ottobre 2018 ci ha ricevuti a Palazzo Chigi. Dopo quell’incontro il Senatore Croatti si è attivato per preparare un emendamento da inserire in un successivo provvedimento che a tutt’oggi, non ha ancora trovato una collocazione per poter essere approvato. “Firmo quindi sono” è una battaglia di civiltà, non ha colore politico, i nostri politici devono riconoscere la volontà delle persone disabili in grado di intendere e volere eliminando ogni ostacolo e discriminazione che li priva della loro dignità.

Onorevole Presidente, allego a questa mia un pieghevole che riassume l’iniziativa lanciata da mio figlio 5 anni fa, Le chiedo cortesemente di vagliarla e di proporla in Parlamento affinché vengano finalmente abbattuti quei pregiudizi culturali che davanti ad un disabile in carrozzina, individuano solo la carrozzina e non la persona.Grazie per la Sua cortese attenzione Cordiali Saluti

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