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Rimini

Commercio e artigianato. La no tax area prende forma

di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
ven 2 ago 2019 15:32
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Da bottega storica a start up innovativa, da semplice edicola a “punto digitale”. Prosegue il percorso del comune di Rimini per definire in modo dettagliato i parametri della no tax area.  Il progetto, già attivo sarà ampliato per il triennio 2019 – 2021. Gli interessati possono già presentare domande di contributo per le prossime mensilità del 2019 e per i prossimi due anni.

I dettagli

Il tratto comune a tutte le misure consiste nello strumento tecnico adottato come incentivo: si tratta in ogni caso dell’erogazione di contributi economici a fondo perduto, di entità rapportata ai tributi locali pagati al Comune di Rimini (in un caso residuale, il contributo può essere concesso anche a fronte di spese di avviamento diverse dai tributi locali). I tributi devono essere integralmente pagati prima di presentare la domanda con la rendicontazione; il Comune, secondo i casi, e verificati i requisiti del richiedente, concede una somma di denaro uguale ai tributi versati o a una parte di questi. Per il resto, le misure adottate differiscono sotto molti aspetti, ecco quali.

Le differenze per le diverse categorie

La prima riguarda le scadenze; le start-up e le imprese che aprono nel centro storico e nei borghi possono presentare domanda entro il 10 novembre, per tutte le altre misure ci sarà tempo fino al 10 gennaio. Ecco le diverse misure previste. .

1 Una prima linea di intervento riguarda le start up di impresa per il sostegno della fase di avviamento di imprese di nuova costituzione o di nuovo insediamento che contribuiscono in modo diretto e virtuoso alla valorizzazione del Centro Storico e dei Borghi, alla promozione dello sviluppo occupazionale nel territorio comunale e allo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel territorio comunale. In continuità con gli incentivi 2017 e 2018, l’intervento prevede contributi per gli importi versati a titolo di TARI, di COSAP e di imposta di pubblicità per l’insegna. Nel caso di risorse residue, il contributo può essere concesso anche a fronte di spese di avviamento diverse dai tributi locali. Tra le condizioni necessarie per richiedere il contributo in base agli obiettivi prefissati le micro o piccole imprese devono essere insediate nel centro storico o nei borghi; aver attivato rapporti di lavoro con almeno un dipendente per sei mesi; oppure i titolari devono avere un’età inferiore a 40 anni (per le società di persone, il requisito dell’età si intende soddisfatto quando è posseduto da almeno la metà dei soci).

2 Uno dei principali interventi e novità più rilevante prevista nel progetto riguarda il contenimento dei canoni di affitto di locali a destinazione commerciale o produttiva aperti al pubblico, nell’ambito dell’obiettivo ribattezzato “Negozi aperti, vetrine illuminate”. Beneficiari diretti dell’intervento sono i proprietari di immobili ad uso commerciale o produttivo e locati a imprese attive che accorderanno alle imprese conduttrici (commercio al dettaglio – rivendite – esercizi di vicinato e di artigianato di servizio aperto al pubblico) una riduzione del canone di affitto non inferiore al 20%. Il contributo proposto dal Comune è calcolato sulla base dell’IMU pagata ed è possibile accedervi anche stipulando un nuovo contratto di affitto, purché non siano ancora passati tre anni dalla risoluzione della precedente locazione, e sempre se il canone pattuito è inferiore a quello stabilito nel contratto anteriore di almeno il 20%. Inoltre, il conduttore deve essere una impresa attiva da almeno 5 anni oppure l’immobile deve avere ospitato attività della stessa categoria per almeno 5 anni negli ultimi 8, anche se con denominazioni, insegne, gestioni o proprietà diverse. L’ammontare del contributo per i proprietari è pari all’intero importo dell’IMU pagata se la riduzione del canone di locazione annuo del nuovo contratto risulta superiore al 29%; è pari al 50% dell’importo dell’IMU, se la riduzione è compresa tra il 20% e il 29%.

3 Stessa finalità per la terza azione prevista dal progetto, che intende favorire l’utilizzo temporaneo dei locali sfitti. Sarà corrisposto un contributo sull’Imu versata a quei proprietari che concederanno il proprio immobile commerciale a titolo gratuito a una o più organizzazioni del terzo settore stabilmente operanti nel territorio del Comune di Rimini, per un periodo minimo annuo di 10 giorni. L’ammontare del contributo è pari all’intero importo dell’IMU se l’utilizzo dell’immobile da parte di organizzazioni del terzo settore ha una durata annuale di almeno 90 giorni; è pari al 50% dell’importo dell’IMU, se l’utilizzo dell’immobile ha una durata annuale compresa tra 30 e 89 giorni; è pari al 30% dell’importo dell’IMU, se l’utilizzo dell’immobile ha una durata annuale di almeno 10 giorni.

I proprietari di immobili sfitti che desiderano offrirli in uso temporaneo gratuito e così ottenere il contributo economico possono trasmettere il modello di “candidatura” del locale, disponibile sul sito del Comune alla pagina indicata sopra.

4 Quarta azione riguarda il sostegno alle Botteghe Storiche iscritte nell’Albo Comunale, quale espressione tipica e caratterizzante della realtà commerciale locale. L’incentivo prevede un contributo calcolato sulla base della TARI pagata dall’impresa nel corso dell’anno ed è accompagnato dalla soppressione da parte del Comune del diritto di segreteria di 150 euro attualmente previsto per l’iscrizione all’Albo. Attraverso la cancellazione di questo onere si vuole stimolare l’iscrizione all’albo, previsto dalla legge regionale Emilia-Romagna n. 5/2008, così da ampliare la platea dei beneficiari di questo specifico intervento.

Attenzione: per ottenere il contributo la Bottega Storica deve essere iscritta nell’Albo prima del 31 dicembre; quindi per chi non è ancora iscritto è importante presentare la domanda con il dovuto anticipo (il procedimento di iscrizione ha per legge una durata massima di ben 90 giorni).

5 Infine il progetto interviene a sostegno delle edicole stimolando l’attivazione di servizi di rilascio di certificati anagrafici e altri prodotti digitali del Comune. Durante il triennio 2019 – 2021, alle edicole che si attrezzeranno per il diventare un “punto digitale”, sarà concesso un contributo economico “No Tax Area” pari alla TARI regolarmente versata.