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In canada

La piadina non si tocca. Bloccato tentativo di contraffazione

In foto: il marchio piadina romagnola igp
il marchio piadina romagnola igp
di Redazione   
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gio 6 giu 2019 11:39 ~ ultimo agg. 7 giu 13:16
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Il Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola IGP blocca un tentativo di contraffazione del marchio “LA PIADINA” in Canada. È avvenuto qualche giorno fa quando l’Ufficio per la Proprietà Industriale canadese ha accolto l’opposizione del Consorzio e annullato la domanda di registrazione del marchio “LA PIADINA”.

La storia era iniziata nel settembre 2018, quando attraverso il servizio di sorveglianza, il Consorzio viene a conoscenza che al registro dei marchi canadese era stata depositata domanda di registrazione del marchio LA PIADINA per contraddistinguere panini e servizi di ristorazione “Italian style”. Se questo marchio fosse giunto a registrazione, la parola PIADINA, nel territorio canadese, in associazione a panini e servizi di ristorazione, sarebbe stata ad esclusivo appannaggio del richiedente. “Tutto questo – spiegano dal consorzio – avrebbe avuto un effetto dirompente dal momento che nessuno, senza l’autorizzazione del titolare, avrebbe potuto utilizzare tale parola per identificare panini, inclusa la Piadina originaria della Romagna“.

Considerando che diverse aziende romagnole esportano in Canada Piadina, inclusa Piadina Romagnola IGP, la registrazione del marchio LA PIADINA avrebbe comportato un serio ostacolo alla commercializzazione su quel mercato: si ricordi il caso del Prosciutto di Parma.

Assistito da uno studio di Rimini specializzato nella tutela dei titoli di proprietà industriale, a dicembre il Consorzio ha depositato istanza di opposizione e pochi giorni fa è arrivato l’epilogo positivo.

Si tratta di un grande risultato non solo per il Consorzio ma per la Romagna intera – spiega Alfio Biagini, Presidente del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola Igp – Questa vicenda, dall’esito tutt’altro che scontato, dimostra come anche in mercati lontani è possibile ostacolare l’appropriazione indebita del prestigio e della notorietà del prodotto simbolo della Romagna”.