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Calcio Promozione

Andrea Comuniello commenta la sua prima stagione da capitano del Gatteo

In foto: Andrea Comuniello con la fascia al braccio
Andrea Comuniello con la fascia al braccio
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura 3 min
Ven 28 Giu 2019 07:50 ~ ultimo agg. 27 Mag 09:44
Tempo di lettura 3 min

Andrea Comuniello commenta in un post pubblicato sul suo profilo Facebook la sua prima stagione da capitano del Gatteo, culminata con la promozione in Promozione.

“Un gruppo raro, un gruppo vero ma soprattutto una squadra vera, unità, che ha lottato tanto. Abbiamo fatto un miracolo bellissimo, siamo risorti da una retrocessione bruttissima che però ha reso alcuni di noi più forti, siamo partiti ad Agosto convinti che le nostre capacità erano altre e lo abbiamo dimostrato a tutti.

Vincendo, facendo un girone di ritorno praticamente perfetto, siamo stati gli unici che una volta raggiunta la vetta hanno avuto le palle quadrate di rimanerci fino alla fine senza presunzione, senza paura e lottando più di prima, sempre noi, sempre praticamente a gratis senza andare a comprare gente a gettone per le ultime 10 partite.

Siamo rimasti noi 25 ragazzini matti schianti che fuori dal campo erano dei fratelli, sempre insieme, a mangiare fuori, ridere e scherzare, soprattutto dopo le sconfitte perché questo rimane un gioco e bisogna saper anche perdere!

Mi sono unito in particolar modo con 3/4 compagni, uno arrivato a Gennaio ma sembra che ci conoscevamo da sempre sia fuori che dentro al campo ci trovavamo senza tante parole.

Come primo anno da capitano non potevo chiedere di meglio, vincere un campionato con un gruppo del genere, senza tanti urli. Forse però qualcosa di buono e qualche valore sono riuscito a trasmetterlo. Nei pochi momenti di difficoltà ci siamo sempre tirati fuori dalle situazioni più complicate (l’espressione usata era più colorita, ndr) da soli e senza l’aiuto di nessuno.

È stata una bella cavalcata, vedere sempre tanti amici in tribuna a seguirmi anche in trasferta, è stato bello vedere i miei genitori finalmente orgogliosi per me, dargli una piccola soddisfazione dopo tutti i sacrifici che hanno fatto. Quando alzo la testa dopo un goal e li vedo là alla rete assieme che saltano di gioia è il mio modo di dirgli grazie per tutte le volte che tra mille impegni trovavano il modo di scarrozzarmi nei vari campetti. Dopo la vittoria del campionato gli ho dato un abbraccio così grande che non penso di averglielo dato mai. Il piccoletto c’è quasi sempre ma vedere che ogni tanto si presentavano pure le sorelle è stato qualcosa di speciale.

Tutti pensano sia la fine, per noi invece è solo l’inizio. Vogliamo continuare questo percorso assieme, al di là di come andrà”.

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