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sesta edizione

Al Meni. Quando il cibo diventa un pensiero

In foto: Alcuni dei protagonisti di Al Meni
Alcuni dei protagonisti di Al Meni
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 19 giu 2019 15:05 ~ ultimo agg. 20 giu 14:04
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Il tendone di Al Meni pronto nuovamente ad aprirsi sulle prelibatezze preparate da grandi chef regionali e internazionali per una due giorni tutta da gustare. Il 22 e 23 giugno, una brigata di 24 cuochi capitanati da Massimo Bottura, riempirà di profumi e sapori l’area di piazzale Fellini. Piatti di altissima qualità alla portata di tutti. Sarà un evento in cui si cercherà di ridurre al minimo gli sprechi e la plastica sarà bandita (collaborazioni con la campagna “Food for Good” e “Basta Plastica in mare”), dove attorno al “Circo 8 e mezzo dei sapori”, ispirato al grande maestro Fellini, ci saranno punti di street food e Slow Food metterà a disposizione personal shopper per narrare i prodotti, che troveranno spazio nel mercatino delle prelibatezze regionali. “Per gli chef dell’Emilia-Romagna – spega Enrico Vignoli, segretario Chef to Chef Emilia Romagna e curatore dell’evento – abbiamo puntata sulla tradizione rivisitata un chiave contemporanea. I cuochi invece che arrivano dall’estero sono persone che hanno lasciato il loro paese d’origine per aprire ristoranti in altre parti del mondo. Perchè consideriamo il viaggio, il cambiamento una forte ispirazione“. “Nel mercato – aggiunge Carlo Catani, responsabile del mercato dei produttori di Al Meni – ci  saranno  i salumi, in particolare la mora romagnola, formaggi e vini . Anche qui tradizione ed innovazione, con otto presidi slow food. E’ fondamentale puntare su materie prime d’eccellenza, il primo passo per fare una piatto speciale“. “E’ importante narrare i prodotti e conoscere i produttori. questo faranno i nostri personal shopper – spiega Raffaella Donati di Slow Food Emilia Romagna –

Un pic nic nel giardino del Grand Hotel e una festa in riva al mare completeranno le proposte di Al Meni che vuole essere molto più di un evento. “Viviamo – ha detto Andrea Gnassi, sindaco Rimini – un tempo di algoritmi in cui sperimentiamo tutta la potenza e l’utilità della tecnologia, dove i device creano continue connessioni. Ne abbiamo bisogno, ma abbiamo anche bisogno di piazze per le relazioni, non ci bastano le connessioni. Al Meni è una piazza, un laboratorio, una fabbrica di pensiero per sviluppare economia. C’è la superficie di Al Meni che è l’evento, ma questo circo è molto di più. Sta sviluppando driver per il futuro: la lotta allo spreco e alla plastica usa e getta, la protezione dei presidi che tengono vivi molti piccoli territori che altrimenti andrebbero spopolandosi. E’ questo ciò che ci sta sotto la superficie e che può essere Al Meni“.