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Comizi e polemiche

Comizio Forza Nuova, non si placano le polemiche. Intervista a Santi

In foto: Riziero Santi
Riziero Santi
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
gio 16 mag 2019 14:59 ~ ultimo agg. 15:53
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Continua a far discutere la notizia del comizio elettorale che Forza Nuova terrà col segretario nazionale Roberto Fiore questa sera (giovedì) alle 20.30 nella sala del Buonarrivo in corso d’Augusto. Un gruppo di associazioni e realtà riminesi di vario tipo ha puntato il dito sulla provincia di Rimini, che è proprietaria dello spazio, e sul presidente Riziero Santi chiedendo il ritiro della concessione. Impossibile, spiega però il presidente ai microfoni di Tempo Reale (Icaro), perché, leggi alla mano, si tratta di un atto dovuto

Santi si dice disponibile a mettere mano al regolamento provinciale per la concessione degli spazi inserendo la richiesta di una dichiarazione di antifascismo, come accade in altre realtà. Il tema sarà anche oggetto di una interrogazione da parte del gruppo consigliare del Pd di Rimini, annunciata oggi dal segretario comunale Vanni Lazzari. “Troppo tardi” chiosa il partito La Sinistra ricordando che analoga richiesta era stata fatta un anno fa da associazioni e partiti politici antifascisti del territorio senza avere risposta e tornando a chiedere la revoca della concessione. “Stupisce – aveva commentato ieri il leader riminese di Forza Nuova Ottaviani – che per i difensori delle libertà di tutto e di tutti la libertà finisca quando si parla di Forza Nuova e di un diritto quale quello di tenere un comizio elettorale a dieci giorni dalle elezioni europee alle quali siamo regolarmente ammessi”.

L’intervista integrale a Riziero Santi

La nota del Pd di Rimini firmata dal segretario Alberto Vanni Lazzari

Ancora una volta, gli amministratori del territorio pagano il conto di un paradosso politico-legislativo che offende nel profondo l’anima civile, democratica e antifascista della Città di Rimini.

E’ semplicemente vergognoso che ancora oggi una formazione politica come Forza Nuova, che si rifà palesamente ai principi antidemocratici della dittatura fascista, si possa candidare alle elezioni. Questa è la sostanza del problema.

Forza Nuova è infatti un’organizzazione che professa, negandolo per opportunità, un’identità e un’ideologia palesemente neofasciste e che sin dalla sua fondazione, nel 1997, ha fatto della violenza politica e di opinione la sua cifra distintiva.

Ricordiamo tra le innumerevoli nefandezze il, recente il blitz messo in atto davanti ai centri antiviolenza delle case delle donne in varie città italiane tra cui quella di Rimini, sino al meschino attacco rivolto a Papa Francesco, reo di “tradire” lo spirito religioso forzista che auspica nientemeno il ripristino del concordato Stato-Chiesa del 1929. A proposito di “Nuovo”.

Non si giochi a confondere strumentalmente i piani: la libertà di espressione va difesa e tutelata, mentre l’apologia di fascismo è ben altro, e a chi se ne macchia non può essere concesso di avere rappresentanti nelle istituzioni democratiche.

I valori sanciti nella Costituzione sono saldamente ancorati a radici antifasciste che hanno dato vita alla nostra democrazia. Chi gioca a scansare questi valori , snobbando ad esempio il significato quanto mai attuale del 25 Aprile si assume la responsabilità dei propri comportamenti. Sopratutto chi rappresenta lo Stato dopo aver giurato di rispettare la Costituzione Italiana. Ogni riferimento al Ministro dei Tweet non è casuale.

Pertanto, come Partito Democratico agiremo da subito attraverso una specifica interrogazione consigliare, affinché l’amministrazione comunale di Rimini riveda i regolamenti per la concessione di spazi ed aree pubbliche, nonchè per la concessione di finanziamenti e benefici economici , subordinandone l’esito favorevole ad una sottoscrizione dei soggetti richiedenti in cui dichiarino di riconoscersi nei principi e nelle norme della Costituzione italiana e di ripudiare il fascismo e il nazismo.

Impegno già annunciato dal Presidente della Provincia Santi e che, ci auguriamo, possa essere seguito da chi reputi primaria la difesa dei valori della Libertà e della Democrazia.

L’intervento de La Sinistra Rimini

Il PD di Rimini, oggi, chiede (a se stesso) di cambiare il regolamento comunale per la concessione degli spazi pubblici così da non concederli alle organizzazioni neofasciste…peccato che più di un anno fa ci sia stata la richiesta in tal senso di tutte le associazioni e i partiti politici antifascisti di questo territorio affinché si mettesse mano al regolamento comunale andando a rimediare ad una “falla” evidente che non pone alcuna restrizione nel concedere spazi pubblici alle organizzazioni neofasciste…chi governa la città di Rimini (il PD) ha avuto più di un anno di tempo per farlo (stando soltanto alla sollecitazione), tanto tanto tempo se ne avesse avuto davvero la volontà politica, le organizzazioni neofasciste non esistono da un anno, purtroppo sono lasciate libere di organizzarsi, andando contro la nostra Costituzione e la natura antifascista del nostro paese, da tanto tempo. In politica ci vuole sempre la volontà di fare o non fare qualcosa. Anche adesso, se ci fosse la volontà, si potrebbe revocare la concessione della sala pubblica per evitare lo scempio del comizio di Fiore in una sala provinciale in pieno centro, continuando a dare agibilità politica a gruppi che non dovrebbero esistere. L’antifascismo va praticato sempre, soprattutto all’interno delle istituzioni che sono quelle che per prime devono garantire il rispetto della nostra Costituzione e dei valori fondanti della stessa. Il fascismo è un crimine e va combattuto in tutte le sedi. Combatterlo non vuol dire rincorrerlo ma evitare che si palesi, vuol dire avere piena coscienza e consapevolezza di ciò che è sempre stato e che continua ad essere, un crimine e non un opinione.
La revoca della concessione ci può essere e continuiamo a chiederla. C’è la volontà politica? Per quale motivo, nonostante la sollecitazione di un anno fa non si è messo mano al regolamento comunale? Cosa si aspetta? Perchè ad un certo punto diventa anche una sorta di scaricabarile odioso e ipocrita quello di rimandare tutto sempre al paradosso politico-legislativo che continua a permettere alle organizzazioni neofasciste di presentarsi alle elezioni. Il Comune ha la possibilità, e secondo noi il dovere prima che la possibilità, di porre un alt all’agibilità politica di questi gruppi sul proprio territorio cambiando i regolamenti, cosa aspetta a rispettare per primi i riminesi e la città di Rimini, che da sempre si è contraddistinta per il suo antifascismo?
Le cose si possono fare, prima però ci vuole la volontà di farle.