Indietro
menu
Gli spacciatori "ombra"

Rifornivano di cocaina la Riviera, arrestati i pusher delle fermate

In foto: la conferenza stampa dei Carabinieri
la conferenza stampa dei Carabinieri
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 14 mar 2019 13:16 ~ ultimo agg. 15 mar 13:18
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min Visualizzazioni 1.201
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Rifornivano di cocaina la Riviera, da Pesaro a Bellaria, arrivando a guadagnare anche 4mila euro al giorno, frutto di 60-70 cessioni in 24 ore. I carabinieri della Tenenza di Cattolica, perché è lì che è nata l’indagine, hanno arrestato in flagranza di reato cinque albanesi, di età compresa tra i 21 e i 28 anni. Gli spacciatori alloggiavano in due residence, uno situato a Bellariva e l’altro a Marina Centro. Non uscivano quasi mai dal loro fortino, se non per cedere lo stupefacente. Le consegne venivano effettuate sempre in bici, dalle 11 del mattino alle 3 di notte, lungo le fermate del bus (dalla 14 alla 24) della linea 11 o in prossimità dei sottopassi, comunque lontano da occhi indiscreti. Una dose di cocaina da mezzo grammo costava 50 euro. I carabinieri, che durante i pedinamenti hanno utilizzato delle bici per seguire meglio i pusher, hanno documentato circa 100 cessioni solo nel weekend dell’8 marzo. Molti acquirenti arrivavano anche da fuori provincia. E proprio dal racconto di alcuni di loro è partita l’indagine dei militari dell’Arma.

Gli spacciatori, tutti incensurati e mai sottoposti a controlli di polizia, erano delle vere e proprie “ombre” per i carabinieri. Si presume fossero arrivati in città lo scorso settembre. Ogni 10-15 giorni facevano ritorno a turno in Albania per versare una parte dei proventi dello spaccio. Quando i militari della compagnia di Riccione e della tenenza di Cattolica hanno fatto irruzione nei due residence, hanno sequestrato migliaia di euro in contanti, nascosti nei posti più impensabili, oltre a coltelli a serramanico, materiale per il confezionamento e decine di vecchi cellulari che i pusher cambiavano di continuo e poi buttavano via proprio per evitare di essere rintracciati. Recuperate una ventina di dosi di cocaina e, grazie all’intervento dei vigili del fuoco, anche un sacchetto di stupefacente finito nelle fogne. Gli albanesi, infatti, avevano cercato di disfarsene gettandolo nello scarico del water durante il blitz dei militari.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Luigi Sgambati, proseguono senza sosta e già dai prossimi giorni sono attesi sviluppi. I cinque albanesi, di cui tre destinatari di un provvedimento di fermo, tutti assistiti dall’avvocato Massimiliano Cornacchia, sono rinchiusi nel carcere riminese dei Casetti a disposizione dell’autorità giudiziaria.