La I e II Commissione Consiliare a Mauro (Uniti si vince) e Mauri (Lega Nord)
Il Consiglio comunale ha eletto nella seduta di ieri sera il consigliere Gennaro Mauro (Uniti si vince) alla presidenza della I commissione “Affari generali e istituzionali” con 27 voti favorevoli e 4 astensioni. Sua vice il consigliere Diana Trombetta (Lega Nord) eletta con 29 sì e 2 astensioni. Il consigliere Cristiano Mauri (Lega Nord) è invece il Presidente della II commissione “Controllo e garanzia”, e il consigliere Carlo Rufo Spina (Forza Italia) il Vicepresidente, tutti e due eletti con 27 voti favorevoli e 4 astensioni.
Il Consiglio ha poi approvato due delibere finanziarie sull’assestamento di bilancio. Con 20 voti favorevoli e 9 contrari è stata approvata l’applicazione avanzo vincolato ai sensi dell’art. 187 del d.lgs. 267/2000, variazioni al bilancio di previsione 2016-2018, mentre con 21 voti favorevoli (9 i contrari) è stato approvato la proposta deliberativa su “Assestamento di bilancio ex art. 175 comma 8 d. lgs. 267/2000 e verifica salvaguardia degli equilibri finanziari ex art. 193 d. lgs. 267/2000. Variazioni al bilancio di previsione 2016/208. riconoscimento debiti fuori bilancio ex art. 194 d. lgs. 267/2000. Applicazione quota parte avanzo di amministrazione al 31/12/2015.
“Delibere che rispondono a obblighi di legge su materie tecniche molto complesse – ha detto nella sua introduzione l’assessore alle Politiche finanziarie del Comune di Rimini Gian Luca Brasini – che il legislatore ha voluto introdurre al 31 luglio di ogni anno per fare una sorta di check sulle entrate e sulle uscite del Bilancio”. Brasini ha poi ricordato “le incertezze derivate dai parziali rimborsi da parte del Governo di quanto dovuto agli enti locali, come ad esempio sulle agevolazioni Imu introdotte con la Legge di stabilità che a fronte di una disiplina che prevede un rimborso totale a titolo della compensazione, registrano un ammanco di circa 1,2 milioni. O a crediti per spese sostenute dal Comune di Rimini per conto dello Stato come quelli per la gestione degli uffici giudiziari che ammontano a 5.398.809,92 e che ancora non rimborsate come previsto dalla legge. La preoccupazione è, pur confidando nella promessa del governo di coprire totalmente le mancate entrate, che come in passato possa succedere che un taglio delle tasse – che condividiamo negli intendimenti – sia una mannaia insostenibile sui conti degli enti locali.”