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Rimini

Abuso di alcol. 166 gli accessi al Pronto Soccorso, 700 le persone seguite

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mer 20 ago 2014 15:24 ~ ultimo agg. 00:00
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Da una ricerca interna dell’Asl di Rimini emerge che tra 2012 e 2013 sono stati 166 gli accessi al pronto soccorso dell’Infermi di ragazzi tra i 14 e i 25 anni (117 maschi e 49 femmine) per problematiche correlate all’alcol.
E anche se solo nel 3% dei casi è stato necessario il ricovero questi numeri, rileva una nota del comune, impongono una riflessione sulle motivazioni e sulle conseguenze dell’abuso che i giovani non vivono come problematico ma come un modo per divertirsi limitato spesso ad occasioni particolari.
Un abuso che invece innalza il rischio di incidenti stradali e comportamenti violenti.

E che l’alcol sia un problema in crescita lo testimoniano anche il numero delle persone seguite dai servizi di dipendenza delle Ausl della provincia: a fronte di un generale calo, gli accessi per problemi legati all’alcol dal 2009 sono aumentati del 13,8%: lo scorso anno gli utenti sono stati 697.

“Proprio a partire dalla consapevolezza dei dati e dell’incidenza sul nostro territorio di questa problematica – commenta Gloria Lisi, Vice Sindaco con delega ai servizi sociali del Comune di Rimini sono stati negli ultimi anni diversi i progetti messi in campo dalla sinergia tra Ausl, Istituzioni, Forze dell’Ordine e Scuola, con migliaia di studenti coinvolti. Purtroppo, pur trattandosi di un impegno di grande portata, con professionalità sanitarie e sociali impiegate di grande spessore, non è ancora sufficiente, avendo a che fare con una problematica generalizzata e profonda. In questo ambito in particolare un ruolo fondamentale lo gioca ancora il contesto famigliare, l’educazione al consumo di alcol parte infatti proprio dalla quotidianità. Sul ruolo genitoriale, sull’educativa di strada, sul coinvolgimento delle scuole, sulla condivisione di progetti legati  alla guida con le Forze dell’Ordine, sono già in essere progetti, anche a carattere innovativo, di prevenzione che vedono coinvolte attivamente Istituzioni locali, Asl, Forze dell’Ordine e Scuole. La fascia di età coinvolta  dai progetti è principalmente quella delle secondarie superiori ma, visto il progressivo abbassamento dell’età di chi abusa di alcol, potrebbe essere interessante poter prevedere anche interventi  di informativa ed educazione già dalle scuole medie inferiori. Oltre all’aspetto educativo, è quello della sicurezza a fungere da deterrente, per questo, come Polizia municipale, continueremo e anzi intensificheremo i controlli. Il cambiamento però passa anche da un diverso approccio culturale al consumo di alcolici che deve vedere coinvolta non un solo pezzo ma la comunità intera”.