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Up and Go. Prendi e parti, per conoscere il mondo e te stesso

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mar 9 apr 2013 10:47 ~ ultimo agg. 00:00
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Tre italiani, un romeno, un senegalese, un marocchino, un tunisino e un’argentina in Spagna per due settimane sotto lo stesso tetto. Sembra l’inizio di una barzelletta, invece è realtà. Per il secondo anno di fila l’Associazione Volontarimini ha collaborato con il Centro giovani RM25 e la Fondazione San Giuseppe per effettuare la scelta di sei fortunati viaggiatori tra i 18 e i 25 anni all’interno del progetto Up and go (realizzato all’interno del programma europeo di mobilità internazionale Leonardo Da Vinci). La novità di quest’anno è stata la collaborazione con il Centro Giovani di Cattolica, situato nell’ area Sud della Provincia.

I nostri giovani Marian, Sofia, Regina, Omar, Hamza e Modou hanno trascorso le loro giornate spagnole tra corsi di lingua, cucina andalusa e visite guidate alla scoperta delle meraviglie di Granada, che si è rivelata una città viva e piena di opportunità per i giovani. Il progetto coordinato dal M.E.P. (Mobility European Projects Granada) ha previsto anche gite fuori-porta a Malaga, Siviglia e Cordoba. Ad accompagnare i sei ragazzi, un’educatrice ed un operatore dei centri giovani sopracitati: Alice e Fabio, i quali si sono impegnati affinchè i ragazzi traessero il massimo da questa esperienza, a partire dalla convivenza e la condivisione della vita quotidiana sotto lo stesso tetto, fino ad arrivare alla piena valorizzazione delle opportunità offerte.

Ciò che è emerso confrontandosi con i ragazzi nel periodo di permanenza (10-24 marzo), è che nonostante l’Andalusia sia in un forte periodo di crisi (una serranda ogni tre negozi è abbassata con appeso il cartello “Se Alquila”), sembra offrire ai giovani più stimoli rispetto alla nostra amata Rimini. Ciò che, invece, possono orgogliosamente osservare i due accompagnatori è che la convivenza e lo scambio tra culture è una realtà sempre più possibile nel nostro territorio. I sei ragazzi, infatti, si sentono sì, italiani, ma durante le due settimane hanno continuamente fatto paralleli con le loro culture di origine, arricchendo tutto il gruppo. L’esperienza è stata sicuramente impegnativa ma tutti ci portiamo a casa una valigia piena di aneddoti, conoscenze ed emozioni e l’idea che il protagonismo dei giovani, anche quelli considerati potenzialmente più vulnerabili, sia la vera risorsa da cui ripartire per una società più integrata e migliore.

Alice Gaudenzi – Fabio Borra