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Icaro Sport

Thaiboxe e Boxe. La stagione del Fight Club Riccione

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Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 16 ott 2012 14:04 ~ ultimo agg. 00:00
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Il Fight Club Riccione, composto da un gruppo di giovani Maestri che ha dato continuità al progetto del Maestro Enrico Nussbaumer iniziato nel 1990, sta diventando una realtà conosciuta, grazie al proprio palmares di vittorie, a livello nazionale ed internazionale con grande velocità – si legge in una nota del Fight Club Riccione -.
La stagione 2011-2012 si è conclusa con una escalation di successi che ha portato l’atleta di punta, Aiman Abou El Magd a raggiungere i quarti di finale dell’importante torneo “OKTAGON” nella specialità K1 e ai quarti di finale per lo YOKKAO EXTREME nella MUAI THAI oltre a vittorie nei vari tornei in giro per l’Italia.

Il periodo di approfondimento della tecnica in Thailandia e la difficoltà nel trovare avversari hanno reso più difficile del dovuto il cammino di Giuseppe De Domenico che si è comportato egregiamente ed avrà la possibilità di confrontarsi nel panorama internazionale già il 16 Novembre in Svezia al “Rumble of the King”.

Parte dei miglioramenti di questa stagione sono dati dall’inserimento nello staff di Armando Bellotti, Pugile Ex Professionista che ha impostato al meglio la scherma pugilistica di tutti i Thai Boxer ed ha dato i propri frutti già nel giro di qualche mese perché “anche nella Thaiboxing la maggior parte dei KO avviene con tecniche di Pugno”.
Oggi la palestra fa parte anche della FPI (Federazione Pugilistica Italiana – CONI) con la nuova avventura della Sezione pugilistica guidata dal Bellotti orientata a chi vuole intraprendere la carriera professionistica sfruttando la sua esperienza internazionale e per gli amatori che vogliano solo scolpire il proprio corpo ed avere i primi insegnamenti dell’ “ARTE NOBILE”.

Segue intervista di Armando Bellotti:
“Sin da ragazzino ebbi un amore per il pugilistico, ereditato da mio padre Emilio, grande appassionato di boxe nonché mio primo tifoso. Mi portò in palestra a 13 anni e iniziai a praticare nella gloriosa Virtus di La Spezia, mia città natale. Era il 1986, poco dopo salivo sul ring per la prima volta e con allenatori di calibro olimpico e di profilo internazionale non potevo che imparare presto i fondamenti eroici di un pugilatore, sportivo olimpionico con valori nobili. Ho combattuto molto, 116 volte, di cui 100 da dilettante e 16 da professionista; ho vinto un titolo ligure categoria Kg 63,500 e di seguito un bronzo Italiano; nonché selezionato per la rappresentativa preolimpica 1990. Trasferitomi a Rimini, mia città adottiva, ho portato due titoli emiliano romagnoli, una vittoria internazionale come miglior pugile del torneo disputatosi in Francia (1994) quale miglior pugile Italiano, raggiunto la top ten come numero 9 assoluto dei super-welter, ho il record annuale di vittorie prima del limite 1995, 19 vittorie su 20 match, 3 ai punti, 16 prima del limite di cui 5 alla prima ripresa, agli ottavi di finale per due volte perdevo 13-8 con Perugino 5 volte campione italiano e mi sospendevano per ferita ad un minuto dalla fine del match, nel 1996 con Leonard Bundu, attuale campione d’Europa professionisti, quando ero in vantaggio 10-7, va bene, sono cose che capitano. Da professionista 10 vittorie, di cui 7 prima del limite, 5 sconfitte delle quali 4 per ferita, mio tallone d’Achille le arcate sopraccigliari, ero quotato come gran colpitore, numero 5 in Italia assoluti, nelle vittorie ai punti comunque i miei avversari provarono l’onta del tappeto! Ho calcato i ring di tutta Italia e parte d’Europa, andai ad allenarmi oramai a fine carriera a Panama, la terra di Roberto Duran, uno dei più grandi di sempre, sicuramente il più grande peso leggero della storia, 4 volte campione del mondo in quattro categorie di peso, leggeri, super-leggeri, welter, super-welter, insomma un grandissimo.
Oggi a 40 anni di cui 27 passati in palestra, mi dedico all’insegnamento di ciò che ho imparato, pratico il mio sapere con l’intento di far apprezzare lo slang della boxe, ai fighter della nostra palestra, uno staff di validi collaboratori che ti lasciano spazio e non ti tarpano le ali.
Un grazie alla famiglia del Figth Club Riccione che mi ha accolto. Non sempre si può vincere, ma è importante provarci, sempre”.

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