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Rimini

Bocciata mediaconciliazione. Botta e risposta Pecci (Oua) Barbagallo (Assomed)

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dom 28 ott 2012 08:14 ~ ultimo agg. 26 ott 00:00
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La consulta, nella sentenza, ha parlato di eccesso di delega.

Nella trasmissione Tempo Reale di Radio Icaro e Icaro Tv c’è stato un botta e risposta a distanza tra l’avvocato Marzio Pecci, delegato dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura da sempre critico sul nuovo istituto, e l’avvocato Paola Barbagallo della società AssoMed che si occupa proprio di mediaconciliazione.

“E’ una vittoria dell’avvocatura che negli ultimi due anni si è battuta solo per il bene dei cittadini – dice Marzio Pecci commentando la sentenza – La mediaconciliazione, così come era nata, era frutto solo degli interessi particolari di qualcuno. Già le leggi vigenti prevedono il tentativo di conciliazione che può essere fatto dal giudice o dal consulente tecnico, quindi gli strumenti tecnici ci sono già”.
Il delegato dell’Oua, che critica la scarsa professionalità di alcuni mediatori, puntualizza poi che “con la sentenza la mediaconciliazione non scompare ma perde solo l’obbligatorietà”. Secondo Pecci finora i risultati erano stati molto scarsi. “Io, ad esempio, non ne ho conclusa nessuna. Dalle informazioni private che ho i dati anche a Rimini sono fallimentari, in linea con quelli nazionali. Non ci sono stati neppure miglioramenti sui tempi della giustizia, anzi – conclude Pecci – devo dire che il nostro Tribunale funziona sempre peggio.”

Di tutt’altro avviso l’avvocato Paola Barbagallo, membro di Assomed, che parla di una occasione mancata. “In questo anno e mezzo di attività – dice – abbiamo notato che i cittadini, dopo la perplessità iniziale, si sono dimostrati ben disposti alla conciliazione. Lo dimostrano i dati della nostra attività: dal gennaio al settembre di quest’anno abbiamo iscritto oltre 100 mediazioni, col 65% di accordi raggiunti.”
Il venir meno dell’obbligatorietà potrebbe ora incidere negativamente sull’attività. “Certo che era un ottimo incentivo – riconosce la Barbagallo – a ricorrere alla mediazione. Il fatto poi che le parti dovessero pagare, anche se poco, era un ulteriore incentivo visto che induceva a mettere a frutto la conciliazione. Probabilmente questo spirito ora potrebbe venir meno.”
La Barbagallo si rivolge poi direttamente a Pecci. “Le perplessità che abbiamo registrato nei nostri primi utenti di fronte ad un istituto nuovo, forse sono quelle restano nell’avvocato Pecci. Noi, come Assomed, abbiamo sempre svolto questa attività con la massima serietà e trasparenza.”
Ora si attende di vedere come il governo, e il Guardasigilli in particolare, tradurrà concretamente la sentenza della Corte Costituzionale.