Indietro
menu
Politica Rimini

Spaccatura in maggioranza. Angelini ad Agosta: atteggiamento eccessivo

di    
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 6 giu 2012 17:57 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Una strada, spiega Angelini, che rischia seriamente di non essere capita dai cittadini. A volte bisogna accettare anche un risultato che non è il migliore e rinunciare a qualcuna delle proprie prerogative, spiega Angelini al suo capogruppo.
__________________________________________________

L’intervento di Angelini:

Prendo atto del tentativo verace, passionale, certamente sincero del nostro capogruppo di difendere la dignità di noi consiglieri del gruppo del PD.

Vorrei però sottolineare che all’incontro di lunedì sera (convocato proprio in prospettiva della commissione di martedì mattina) si erano discusse nel merito alcune questioni riguardanti il bilancio, in particolare la progressività delle aliquote IRPEF e il regolamento della tassa di soggiorno. Partendo da posizioni diverse e discutendo sulla base dei dati, cercando di passare dalla proclamazione dei principi alla realtà delle cose. Alla fine ci siamo trovati in gran parte d’accordo condividendo l’idea di non apportare modifiche strutturali, soprattutto all’addizionale IRPEF.
Era questa la soluzione ideale per tutti? Certamente no, ma per decidere insieme, a volte, si perde qualcosa delle proprie prerogative.

Non credo che, così facendo, abbiamo rinunciato alla nostra prerogativa di Consiglieri Comunali. A meno che non si parta dal pregiudizio di un dualismo o addirittura una frattura tra Consiglieri e Giunta.

Purtroppo è stato fin da subito evidente il malumore del capogruppo che ha abbandonato l’aula poco prima dei saluti finali: chi tanto si impegna a volte rimane deluso del risultato che porta a casa.
So anche però che il compito principale del capogruppo è quello di fare sintesi ed essere interprete delle posizioni che il gruppo esprime indipendentemente da come egli si sia espresso nel dibattito.

Ecco allora il punto nodale che mi preme evidenziare: avrei preferito che la mia dignità di consigliere venisse “difesa” seduti attorno ad un tavolo, laddove ci si guarda negli occhi ed è più facile chiarirsi: l’occasione era dunque la riunione di lunedì sera, dove la maggior parte di noi era presente.
Perché, invece, un segnale così forte di rottura in una sede che è istituzionale e proprio quando la città si aspetta unità di intenti e chiarezza di visione?
Mi dispiace, ma non trovo tra gli appunti relativi al bilancio che il capogruppo muove al Sindaco, elementi sufficienti per giustificare un atto così grave e faticoso da accettare.
Se continuassimo su questa strada, la strada della contrapposizione, a volte addirittura personale, la città non ci capirebbe.
La città tutta, sia quella che ha votato per il centro sinistra sia quella che non ci ha votato, si aspetta una risposta chiara da tutti noi consiglieri di maggioranza: lavoriamo per crescere e cambiare insieme, senza lasciare alcun dubbio sul nostro impegno.

Francesco Angelini
Consigliere Comunale PD