Ancora un’azienda lascia San Marino: si tratta dell’Alfa Lum


Entro domani infatti (il 31 agosto è il termine ultimo fissato dal Decreto Incentivi) gli operatori italiani che hanno rapporti commerciali con ditte o società con sede, residenza o domicilio in Paesi ricompresi nella lista nera dei paradisi fiscali dovranno segnalarli all’Agenzia delle entrate. Il decreto oltre a creare difficoltà agli operatori italiani circa la compilazione della comunicazione all’Agenzia, ha reso difficile la vita anche alle ditte sammarinesi che stanno subendo contraccolpi, più o meno pesanti, a seconda del volume d’affari intrattenuto con l’Italia. Dopo la Passepartout, leader nei software gestionali, un’altra storica azienda sammarinese, l’Alfa Lum, che produce e commercializza profilati e infissi in alluminio, con 2.000 rivenditori in tutta Italia, ha deciso di trasferire un proprio ufficio in Italia. “Entro ottobre verrà completata l’ apertura a Cerasolo di Rimini, di una nostra commissionaria – ha spiegato il direttore Franco Berardi -. A causa del Decreto Incentivi abbiamo già visto un calo del giro d’affari, e dato che forniamo una miriade di piccoli rivenditori, abbiamo avvertito forte l’esigenza di spostarci in Italia”. Del ‘trasloco’ di Alfa Lum sono stati informati anche i sindacati. “E’ da tempo che chiediamo di verificare al Governo la situazione alla luce del decreto incentivi – ha commentato Giorgio Felici segretario Federindustria della Cdls – perché siamo convinti che il peggio deve ancora arrivare”. Paiono invece meno esposte le aziende sammarinesi che commercializzano soprattutto all’estero o che già da anni hanno sedi italiane. “Più che il Decreto Incentivi in sé, è stata dannosa la pubblicità che ne è stata fatta. – ha spiegato Piero Tonelli, presidente dell’omonimo gruppo che opera nella produzione e lavorazione del legno, con uno stabilimento a Milano e un altro in Francia e che tra i maggiori clienti ha la Flou arredamenti -. Già a marzo, quando ancora non erano chiare le condizioni del decreto, molti commercialisti della provincia di Rimini e di Pesaro, hanno fatto pervenire ai loro clienti una lettera nella quale si spiegava che in presenza di rapporti commerciali con il Titano si sarebbe finiti nel mirino del Fisco. Tutto ciò ci ha danneggiati, ma per aziende come il Gruppo Tonelli si tratta di una perdita di circa l’1% di clienti. A chi mi chiede fatture Italia su Italia, rispondo di no. Alle aziende strutturate con un mercato internazionale, il decreto ha dato un fastidio relativo”. Dello stesso avviso, Roberto Valducci, patron di un’altra importante azienda sammarinese, la Valpharma, medicinali e prodotti farmaceutici: due stabilimenti, a Serravalle di San Marino e Pennabili in provincia di Rimini. “Noi lavoriamo con l’Italia solo per un 5% – ha detto Valducci – tutto il resto del nostro mercato è internazionale. Quindi nessun problema anche perché è da anni attivo lo stabilimento di Pennabilli dove con un impianto di 35.000 metri quadrati impieghiamo 180 persone”. (ANSA)