Indietro
menu
Riccione

Un racconto ebraico: questa sera al teatro Mare il 'Patrilineare' di E. Flink

In foto: Questa sera alle 21.30 al teatro del Mare di Riccione va in scena "Patrilineare", un racconto scritto e interpretato da Enrico Fink:
www.enricofink.com
www.riccioneperlacultura.it
di    
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
ven 10 dic 2004 09:55 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 4 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

lo spettacolo prevede letture da Chaim Nachman Bialik,

Yakov Glatstein e

musiche tradizionali ebraiche

arrangiate ed eseguite dal

Progetto Lokshen:

Amit Arieli – clarinetto

Stefano Bartolini – sassofoni

Alessandro Francolini – chitarre

Regia di Enrico Fink

L’introduzione allo spettacolo:

Patrilineare e’ uno spettacolo di teatro musicale, in cui il racconto che ne costituisce il centro è svolto da una voce narrante e dal gruppo musicale presente sul palco.

Il protagonista ricostruisce partendo da pochissimi elementi – il proprio cognome, una fotografia, una giacca, un documento del 1943 che certifica un arresto – la storia del proprio bisnonno, arrivato in Italia dalla Russia in fuga dai pogrom zaristi nei primi anni del secolo. Un uomo che ha percorso la distanza fra due mondi ebraici diversissimi fra loro: quello dell’ebraismo hassidico russo/polacco della shtetl di origine e quello della assimilata comunità ferrarese, nell’ambito della quale diventa hazan, cantore durante i riti.

La ricostruzione procede di pari passo con la dolorosa constatazione dell’impossibilità di capire davvero la storia di una famiglia che, lungi dall’essersi salvata, è giunta in Italia per farsi distruggere dalla furia razzista nel periodo della Repubblica di Salò.

Il racconto di questa ricostruzione è una presa d’atto del difficile legame del protagonista con un mondo che sente come parte del proprio retaggio, ma che si accorge di conoscere poco – perché non è rimasto nessuno nella propria famiglia che glielo possa raccontare.

Patrilineare è un racconto, ma non il racconto del mondo della yiddishkeit com’era prima della guerra: perché quel mondo è oggi perduto, e un tentativo di riproporlo com’era, anche per lo spazio di un concerto, suonerebbe falso alle nostre orecchie. E’ il racconto della nostra riscoperta, delle nostre sensazioni di fronte a una musica e una lingua che risuonava forte appena sessant’anni fa.
Il racconto di chi è sempre in bilico fra sentire quel mondo come qualcosa di familiare, di proprio – perché in fondo e solo una generazione a separarci, e lo yiddish era la lingua di mio nonno – e conoscerlo come una cosa estranea, imparata attraverso i libri e i dischi. Patrilineare è un racconto ma anche un concerto, in cui trovano spazio klezmer e canzoni yiddish, ma anche brani tradizionali sefarditi e brani della liturgia ebraica italiana. Spero che comunichi l’emozione che ci ha dato pensarlo (enrico fink).

Dal debutto (primavera 1998 presso il ridotto del Teatro Comunale di Ferrara) lo spettacolo ha avuto più un centinaio di repliche in Italia e all’estero, ed è uscito sotto forma di cd con il titolo Lokshen-Patrilineare, ed. Le Vie dei Canti – Materiali Sonori. Spettacolo e cd sono stati recensiti su stampa locale, nazionale ed internazionale (da citare il Venerdì di Repubblica, rec. Di Enzo Siciliano; Panorama; Amadeus; Vogue Italia, oltre a periodici specializzati e pagine regionali dei quotidiani) e su radio e televisione (Rai 2, Sorgente di Vita; Radio 3 Suite; “Uomini e Profeti”, Radio Rai 3). Il 22 maggio 2003 ha debuttato in un adattamento per il pubblico americano a Los Angeles, con la regia del celebre commediografo Donald Freed.

Enrico Fink

E’ nato nel 1969 a Firenze, dove ha sempre vissuto tranne due anni passati negli Stati Uniti. Si è laureato in fisica nel 1994, deducendone immediatamente di volersi dedicare alla musica e al teatro. Ha all’attivo produzioni e incisioni che vanno dal jazz alla musica contemporanea, dalla musica di strada alla musica sacra; si è esibito come cantante, ma anche come attore, flautista e corista, sui palchi più diversi, dal Festival di Sanremo al Quirinale, dalle discoteche a festival internazionali di musica classica.
Le principali pubblicazioni sono: Klezmer – Cronache di viaggi, ed. Frame 1997, in cui canta da solista con l’Orchestra Regionale della Toscana; Black and Blue, ed. Arpa – Radio Popolare 1998, con il coro jazz Jubilee Shouters; La Mutazione, 1999, con il gruppo Tacitevoci diretto dal Mo. Bruno de Franceschi; Lokshen – Patrilineare, primo lavoro a suo nome, ed. Le Vie dei Canti – Materiali Sonori 2000. Ha fondato il gruppo Lokshen, con il quale lavora stabilmente dal 1997, e per il quale ha scritto e interpretato gli spettacoli di teatro musicale Patrilineare (1998), Lev (1999), Purimshpil! (2000 – coprodotto dall’Estate Fiesolana), Yonah (2002 – premiato e prodotto dalla European Association for Jewish Culture), programmati in tutta Italia ma anche in Europa e negli Stati Uniti.
Ha recitato nella compagnia di Moni Ovadia nel 2000, per Tevye un Mir, e dal 2002 al 2004 per Il Violinista sul tetto. Collabora con l’ensemble di musica antica “Lucidarium”, con cui è in corso una serie di concerti in tutta Europa; ha da poco finito di registrare un nuovo CD per la Materiali Sonori, Il ritorno alla Fede del Cantante di Jazz, dedicato a una rivisitazione del repertorio musicale liturgico ebraico italiano, e con il nuovo testo Le Ombre ha vinto il premio speciale intitolato a Marisa Fabbri da parte della giuria del premio Riccione (il più prestigioso premio italiano di drammaturgia).

Dice Fink:

“Si tratta di “Patrilineare”, un monologo con musica (in scena insieme al sottoscritto ci sono tre musicisti) che ruota intorno alla ricostruzione delle vicende della mia famiglia, in particolare mio bisnonno, profugo dalla Russia zarista e cantore in varie sinagoghe italiane prima di finire purtroppo nei campi nazisti. E’ uno spettacolo, nonostante il tema, niente affatto cupo: raccontando in musica il mondo dell’ebraismo est europeo e italiano, cerca di trasmettere l’emozione di una ricerca di una memoria difficile da ricostruire”.

Per informazioni: Assessorato alla Cultura e alla Pace del Comune di Riccione: tel. 0541.608285.