Indietro
menu
Rimini

Chiusura anticipata per i locali del centro: le ragioni di gestori e Comune

In foto: I locali della piazzetta in centro storico a Rimini finiscono dietro la lavagna dei cattivi. Il Comune ha infatti disposto per sette giorni la chiusura dell'attività all'una per sei locali rei di non avere rispettato i limiti sulle emissioni sonore.
I locali della piazzetta in centro storico a Rimini finiscono dietro la lavagna dei cattivi. Il Comune ha infatti disposto per sette giorni la chiusura dell'attività all'una per sei locali rei di non avere rispettato i limiti sulle emissioni sonore.
di    
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
gio 19 ago 2004 19:29 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Nonostante il protocollo d’intesa firmato tra comune e categorie, quella delle emissioni sonore rimane alla luce dei fatti una questione ancora critica, in particolare per il centro storico, dove è nato un comitato di cittadini contro il rumore nei locali pubblici.
Il provvedimento contro i sei locali si basa su rilevazioni dell’Arpa, partite dall’inizio di giugno, che hanno riscontrato nella fascia oraria che va dalle 18 alle 2 del mattino livelli di 75 decibel, con picchi di 81.
La soglia da non superare è 55. Ogni tre decibel in più, ricrda inoltrel ‘assessore alla Polizia Municipale Stefano Vitali, significano un raddoppiamento del rumore.
Immediate e accese le proteste dei gestori dei locali, che hanno parlato di volontà da parte dell’amministrazione di far morire il turismo per i giovani.
“Non vogliamo far diventare Rimini come Abano Terme, come ha detto qualcuno – spiega
Vitali – Non bisogna confondere il dibattito sul futuro del turismo, che é aperto e va approfondito, con la necessità di far rispettare le regole essenziali. Abbiamo fatto un protocollo con le categorie e ci siamo dati dei limiti sui decibel, che vanno rispettati. I dati che abbiamo parlano di situazioni preoccupanti”
Ieri i gestori hanno subito incontrato il vicesindaco Melucci, che ha promesso per settembre un nuovo incontro alla presenza del sindaco.
Un provvedimento che compromette l’attesa festa delle cozze, in programma nel fine settimana, e che riaccende la tensione tra i locali e l’amministrazione.

Elena Ghidini, dello Yerbabuena, si chiede il perché del provvedimento: “Tutti abbiamo rispettato il limite della mezzanotte. E non dimentichiamoci che siamo stati noi a rivalutare la vecchia pescheria, prima ritrovo di tossicodipendenti”.