E’ Fabrizio Quattrocchi l’ostaggio ucciso in Iraq. Ancora paura per Stefio


E la notizia della morte di uno degli ostaggi italiani ha fatto crescere ancora l’angoscia nella famiglia di Salvatore Stefio: i genitori risiedono a Cesenatico per lavoro da alcuni anni.
La moglie e il figlioletto di tre anni sono stati informati sugli sviluppi del sequestro dal sindaco di Catenanuova, in Sicilia, dove si trovano, isolati da tutto e senza televisione.
Si susseguono le reazioni alla notizia da parte dei familiari di Stefio che si trovano a Cesenatico:
Angelo, il padre di Stefio, chiede che la coalizione tenti uno scambio: il rilascio dei prigionieri per salvare i 30 ostaggi occidentali ancora in mano ai guerriglieri.
”Ho molta fiducia nelle istituzioni, ma chiedo che tolgano un pò di politica e si facciano carico di questa situazione – ha spiegato Stefio ai giornalisti – Si mettano una mano sul cuore e risolvano qualcosa”.
Luca Aparo, cugino della guardia giurata, ha l’impressione che gli italiani rapiti in Iraq siano considerati cittadini di serie B.
”Non penso che il ritiro sia fattibile – ha detto il ragazzo – Spero per i ragazzi che sono là che si possa fare e perché é quello che i terroristi chiedono, ma sono curioso di sapere se al posto di questi ragazzi civili, che magari non sono nessuno, ci fosse stato un altro personaggio di spicco, se la reazione sarebbe stata questa. Io vedo che si parla, si parla, ma con le parole ancora non si é risolto nulla”.
Quando in mattinata ha ricevuto dalla Sicilia una telefonata della nuora, Emanuela, e ha così saputo dell’uccisione di Fabrizio Quattrocchi, la madre di Salvatore Stefio, Maria Teresa, si è sentita male.
La donna – che era stata volutamente tenuta dai familiari all’oscuro degli ultimi tragici sviluppi per non aggravare il suo stato di salute – ha risposto al telefono, mentre il marito era in strada, e si è disperata quando la moglie di Salvatore le ha dato la notizia dell’uccisione dell’ostaggio italiano.