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Attualità Politica

Nel bilancio regionale stangata su acque minerali. La denuncia della Lega: Rimini penalizzata

In foto: Morrone e Salvini
Morrone e Salvini
di Simona Mulazzani   
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ven 22 dic 2017 11:04
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Nel bilancio regionale inserita una tassa iniqua sull’acqua minerale. A denunciarlo è la Lega Nord Romagna per voce del segretario nazionale Jacopo Morrone e del consiglire Massimilano Pompignoli che punta il dito contro il Governatore della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che “solo qualche giorno fa aveva dichiarato di essere riuscito a mantenere invariate le tasse
Peccato che ne abbia istituita una nuova – tuonano i due esponenti della Lega – oltretutto si tratta di una misura estremamente inflazionistica dalle gravissime ripercussioni sia sotto il profilo occupazionale che, a cascata, sul prezzo al consumatore. Dal 2019 il concessionario di acque minerali naturali e di sorgente, in aggiunta al già esistente diritto proporzionale calibrato sulla dimensione della superficie data in concessione, sarà tenuto a versare alla Regione Emilia Romagna un canone per ogni metro cubo o frazione di metro cubo di acqua minerale naturale e acqua di sorgente oggetto di sfruttamento nell’anno precedente”.

Per Rimini, secondo Morrone, le conseguenza saranno importanti:
Per il territorio di Rimini interessato da importanti aziende che producono, imbottigliano e distribuiscono acqua minerale e danno lavoro a centinaia di persone, si tratta di un vero e proprio salasso dai gravi effetti inflazionistici. Il tessuto produttivo locale e i livelli occupazionali sono messi a rischio, per non parlare dei prezzi al consumatore che inevitabilmente subiranno dei rialzi. Questa Giunta non si è fatta alcuno scrupolo nell’introdurre l’ennesimo balzello dagli effetti destabilizzanti che innescherà inevitabili ricadute sul prezzo del prodotto finito e quindi sul consumatore“.