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Cronaca Rimini

Sospetta lebbra su uomo di 29 anni. Dall'infettivi dell'Infermi sarà trasferito a Genova

In foto: batteri della lebbra
batteri della lebbra
di Lucia Renati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 3 mag 2017 09:47 ~ ultimo agg. 4 mag 09:22
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Il paziente è un ragazzo nigeriano di 29 anni che vive da quattro anni a Rimini, dove lavora. Oggi verrà trasferito nel centro specializzato di Genova. L’uomo è stato ricoverato domenica scorsa per alcune lesioni sulla pelle che hanno insospettito i medici. Da qui la decisione di ricoverarlo nel reparto Malattie infettive dell’ospedale di Rimini dove è iniziata una serie di accertamenti. Ancora non sono disponibili gli esiti degli esami. Il paziente verrà trasferito oggi a Genova, presso il centro di riferimento nazionale per questo tipo di malattia. L’uomo è sempre rimasto nel reparto infettivi. I medici rasserenano sui rischi di contagio.

A Genova c’è l’ospedale San Martino che nel reparto di ‘dermatologia sociale’ si occupa di casi di lebbra. Ogni anno sono circa 15 i nuovi casi trattati. In leggera crescita rispetto all’ultimo periodo statistico censito tra il 1990 e il 2008, che registrava 136 casi, 13 dei quali italiani. La maggior parte dei cosiddetti casi di importazione provengono dall’America Latina (Brasile in particolare) e Africa (Senegal e Nigeria).

L’Organizzazione mondiale della sanità parla di 4.000 morti e di mezzo milione di contagiati nel 2003. Per dire con certezza che il paziente ha la lebbra è importante ricorrere alla biopsia, cioè prelevare una piccola parte della pelle oppure le secrezioni nasali e al microscopio cercare il bacillo di Hansen. Nonostante questo sia stato individuato come causa della malattia sin dalla fine dell’Ottocento, soltanto nel 1945 furono scoperte le prime cure per la lebbra. La guarigione avviene con l’assunzione di diversi farmaci e a lungo.

Come si trasmette il bacillo scoperto da Hansen. La via più comune di trasmissione della lebbra è il contagio interumano, ossia il contatto diretto con persone malate. Il bacillo viene eliminato dal malato generalmente con le secrezioni nasali e può penetrare in un’altra persona sia attraverso le vie respiratorie sia attraverso lesioni della cute. All’inizio della malattia si ha la comparsa di malessere, debolezza, febbre irregolare, mal di testa, sangue dal naso, piccole chiazze in cui la pelle è scolorita o arrossata. In un secondo momento subentrano estese lesioni della cute.