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Politica Riccione

Ospedale Ceccarini e Case della Salute. L'impegno della Vescovi

In foto: Sabrina Vescovi
Sabrina Vescovi
di Redazione   
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sab 25 mar 2017 17:01
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Sabrina Vescovi, candidato sindaco a Riccione per il PD, raccoglie le preoccupazioni ricevute da diversi cittadini sul futuro dell’Ospedale Ceccarini. “Il nostro Ospedale è caratterizzato da due mission: essere il polo dell’emergenza/urgenza nella zona sud della provincia e di essere un polo chirurgico (chirurgia generale e toracica, ortopedia, oculistica). In questa fase delicatissima e dopo mesi di silenzio è necessario prendere consapevolezza che è stato eliminato il primariato di rianimazione ed è vacante quello di oculistica. Quella da fare non è una battaglia di retroguardia, bensì il riconoscimento per una struttura che in questi anni ha dimostrato, attraverso tutti i suoi operatori, grandi competenze ed anche forte radicamento sul territorio”. La Vescovi fa sapere che nei prossimi giorni incontrerà primari, medici, infermieri, medici di base e tutti gli operatori sanitari “per ascoltare e capire meglio come valorizzare il nostro Ceccarini all’interno della complessiva riorganizzazione aziendale della Sanità”.

“E’ necessario – spiega la Vescovi – predisporre le condizioni per la realizzazione del nuovo parcheggio, ordine del giorno già approvato in consiglio comunale, per una risposta immediata e urgente alle tantissime difficoltà riscontrate quotidianamente dai cittadini che usufruiscono del nostro Ceccarini, e mantenere i posti di primariato attualmente esistenti. Inoltre il territorio di Riccione deve dotarsi delle “Case della Salute”, un punto di riferimento certo, nei quartieri, per i cittadini. Una garanzia dell’accesso e dell’erogazione delle cure primarie, della continuità assistenziale, dell’attività di prevenzione. Con medici di medicina generale, specialisti, infermieri, pediatri di libera scelta, ostetriche, operatori socio-sanitari, assistenti sociali, a servizio dei cittadini. In Emilia Romagna sono già 81 quelle in funzione ed hanno generato un calo medio del 26% dei “codice bianco” al Pronto Soccorso e un aumento del 50% dell’assistenza domiciliare. Ragioniamo insieme sulla strada da intraprendere.