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Cronaca Marche

Amianto sotterrato nel pesarese, coinvolta società della Galvanina

In foto: Repertorio
Repertorio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 1 minuto
dom 15 feb 2015 10:14 ~ ultimo agg. 10:29
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Anche la Galvanina coinvolta in un’inchiesta sullo smaltimento illegale di rifiuti nel pesarese. Da un’indagine del Noe su due aziende pesaresi Oltre emergono 40 tonnellate di eternit interrate senza bonifica insieme a rifiuti inerti da demolizione sotto un parcheggio aziendale ad Apecchio, con la presunta complicità del Direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Area Vasta 1, ora sospeso dal servizio, che avrebbe consentito alle due aziende di risparmiare circa 480 mila euro evitando la bonifica.  13 gli indagati fra imprenditori e funzionari pubblici, più l’ex sindaco del paese.

Dominus della vicenda sarebbe, secondo il Noe, il direttore del Dipartimento di prevenzione Giovanni Cappuccini, per il quale ora il Gip di Urbino ha disposto la misura cautelare della sospensione da tutti i pubblici uffici. Il caso si apre dopo le fortissime nevicate del 2012, che nell’alto pesarese fecero crollare i tetti di circa 400 fabbriche,di cui molti in eternit, compresi quelli degli stabilimenti di imbottigliamento di acque minerali Val di Meti e di un’azienda confinante, la Elle srl.

Sfumato per l’opposizione di un comitato cittadino il progetto di riservare una ‘cella monodedicata’ a questo tipo di smaltimenti nella discarica di Tavullia, le imprese dovettero organizzarsi ciascuna per suo conto. I costi di smaltimento delle macerie contaminate da amianto erano notevoli – circa 500 mila euro – ma grazie al dirigente Cappuccini, sostiene l’accusa, la società riminese Galvanina, proprietaria della Val di Meti, e la Elle srl avrebbero speso non più di 20mila euro di semplice interramento. Il dirigente dell’Asur sotto inchiesta si sarebbe infatti adoperato, facendo pressione anche su due suoi sottoposti, per far attestare la falsa bonifica degli inerti, ”ostacolando”, così si legge in una nota del Noe, l’attività investigativa dei carabinieri e intervenendo sull’allora sindaco di Apecchio che, proprio su richiesta del Noe, aveva emesso un’ordinanza di bonifica del sito inquinato.

(Ansa)