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Newsrimini Rimini

Una corte dei miracoli per le diete dei miracoli. Meglio l’integratore?

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Lun 26 Mag 2003 13:08 ~ ultimo agg. 10 Mag 05:34
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C’è quella ‘a zone’, quella del minestrone, quella dell’anans, quella del gruppo sanguigno, fino a diete dai fondamenti piuttosto discutibili come la dieta del segno zodiacale, novità di quest’anno. In vista della temutissima prova costume promettono miracoli.
“Perdere sette chili in sette giorni è assolutamente impossibile -avverte il dott. Vittorio Bianchi, dietologo e specilaista in medicina interna- molto spesso, le diete proproste dalle riviste possono danneggiare il fisico e la salute”.

I riminesi si fidano delle diete proposte dai giornali o preferiscono rivolgersi al dietologo? Dalle interviste che Andrea Polazzi ha raccolto per strada, i riminesi sembrano poco interessati alla rinuncia dei piaceri della tavola.

Una dei modi per rimanere in linea rimane comunque lo sport. Ogni anno gli italiani spendono,
in media, 500 euro per acquistare integratori alimentari. Il dato arriva dallo studio commissionato da Vitafit
Franchising a StageUp.com e che sarà presentato, in anteprima,
il 14 giugno al Festival del Fitness di Rimini.
Il mercato italiano degli integratori nel 2002 valeva 1.585
milioni di euro, il 5% del quale rappresentato dalla categoria
‘sport drink’. Gli utilizzatori sono 3 milioni, il 50% dei quali
frequentatori di palestre. Circa 510.000 i consumatori regolari.
Nel 2002 circa 800 imprese hanno messo in vendita 5.500
prodotti, ben 1.100 in piu’ rispetto all’ anno prima. Tra i
consumatori abituali spiccano soprattutto le donne – il 64%
della popolazione contro il 36% degli uomini – tra i 25 e 34
anni.
Le dimensioni dei due mercati maggiori (Usa ed Europa) sono
rispettivamente di 16,5 mld. e di 15 mld. di dollari. Tali
cifre sono però raggiunte con una differente composizione dei
consumi.
La maggiore differenza tra Europa e Stati Uniti é la
diversa tradizione nell’ uso di prodotti vegetali. In Europa,
infatti, esiste una maggiore attitudine al loro consumo e ad un
loro impiego in ambito dell’automedicazione, così da coprire
il 43% del mercato rispetto al 23% negli Usa. Il mercato
americano inoltre é arrivato ad uno stadio di evoluzione in cui
i prodotti sono in prevalenza basati sulla combinazione di
ingredienti diversi (ad esempio complessi multivitaminici), a
differenza di Europa ed Italia dove prevalgono prodotti a
struttura più elementare.
Il target dei salutisti in forte crescita
Lo studio sottolinea anche le dinamiche future dei target di
consumatori rappresentanti il mercato degli integratori. Fra i
segmenti in maggiore crescita quello dei salutisti, pari al 15%
del totale mercato a valore. I salutisti sono coloro che
assumono integratori non per scopo sportivo ma solo per motivi
di complemento nutrizionale. Questi si servono maggiormente in
farmacia e nei negozi specializzati.

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