Un lettore: a Rimini Polizia Municipale schiacciata da ‘piramide rovesciata’


Cara Redazione,
sono a denunciare, come altri prima di me, la situazione della legalità e della sicurezza a Rimini. In strada, oramai da tempo non si vedono pià divise che rappresentano lo stato di diritto e garantiscono sicurezza e legalità.
“Siamo sottoraganico”, più d’uno s’ostina a ripetere queata litania. Ma non è quello il problema, anche se è verosimile che esista anche questa componente. Il problema è quello che
qualcuno ha battezzato della “piramide rovesciata”. Ossia: 10 persone comandano
e una sola esegue invece del contrario. Insomma un organigramma inverso che si sta imponenendo in ampi settori della pubbblica amministrazione e che causa altri fenomeni oltre a quell di cui si discute qui. E allora tutti comandanti,
tutti vice e vice di vice. Non si salva nessuno: è una gara a chi fa peggio. E in questa gara la Polizia municipale fa la sua bella figura. In occasione delle recenti politiche ho visto volti che non vedevo da annni – anche un ex pugile che non credevo prestasse più servizio tanto è che non lo vedo in strada. Poi tanti altri, alcuni mai visti, tuti in divisa, cosa facciano è un
mistero. Certo non stanno in strada: attraversare la città nei due sensi da
Torrepedrera a Miramare, da Marina Centro a Corpolò o San Forutunato che si voglia, e non incontrare una sola pattuglia à ormai la norma. E gli incidenti aumentano, così come aumentano i morti. E i venditori abusivi di ortofrutta sul
ciglio delle strade. E sì che ce ne sarebbero di divise da mettere in strada.
Guardia di Finanza, Polizia, Polstrada, Polizia Municipale, Polizia Provinciale, Carabinieri ma dimentico sicuramente qualcuno. E allora è mai
possiible che con tutto questo ben di Dio di addetti alla sicurezza si possa attraversare la città senza incontrare uno che fosse uno? Eppure è così. E le carenze di organico non c’entrano. C’entra la “piramide rovesciata” ed, in subordine, eventualmete, quella che il linguaggio comune chiama voglia-di-lavorare. O senso del dovere, di guadagnarsi lo stipendio. Spiace dover essere duri ma questa è la situazione a Rimini liberata dalle ipocrisie e dalla retorica del “servitore dello stato”. L’estate è alle porte e se non la si smette di raccontarsi pietose panzane e non si dice come le cose realmente stiano faremo il bis con la stagione passata che ha visto una ragazzina uccisa in stazione e tanti morti sulle strade.
Con i miei più
Cordiali Saluti,
Augusto Godi