Telefonini rubati nascosti tra gli scogli. Polizia arresta 46enne


Nella serata di ieri personale delle Volanti della Questura di Rimini hanno tratto in arresto un tunisino di 46 anni responsabile di furto aggravato di un telefono cellulare commesso in spiaggia ai danni di una ragazza ucraina. L’uomo è stato denunciato anche per concorso in ricettazione, unitamente a un altro connazionale.
Il racconto della Polizia:
Erano quali le 19 quando una pattuglia delle Volanti della Questura di Rimini impegnate nei servizi di contrasto ai reati predatori lungo l’arenile di Rimini, nei pressi del Bagno 1, sono stati avvicinati da una giovane coppia – lui tunisino e lei ucraina – due cittadini stranieri che lamentavano che poco prima la fidanzata aveva subito il furto del suo telefono cellulare
I poliziotti hanno subito raccolto la denuncia della giovane, che è riuscita a fornire pure una descrizione abbastanza dettagliata dell’uomo responsabile del furto.
Secondo quanto raccontato, la ragazza si era sdraiata sul telo per inviare alcuni messaggi con un altro telefonino al proprio ragazzo che in quel momento era a lavoro e ha appoggiato parte dei propri effetti personali alle proprie spalle. Questa operazione non le ha impedito però di riuscire a notare la presenza in spiaggia di un individuo, il quale si stava incamminando verso la sua direzione, con un passo così deciso e diretto da credere in un primo momento che volesse chiederle qualcosa, ma questi, improvvisamente, in modo sfuggente ha inspiegabilmente rallentato il passo e cambiato direzione transitandole da dietro.
Pochi istanti dopo, terminata “la comunicazione” con il compagno, la ragazza realizzando cosa poteva esserle accaduto qualche attimo prima si è infatti accorta che quel suo secondo telefono cellulare di colore bianco non c’era più.
La ragazza ha quindi continuato a seguire lo sguardo “quello strano individuo” poco prima descritto, mentre due ragazzi addetti al salvataggio, impegnati di servizio nei pressi dei quell’area, le hanno riferito che avevano visto quella persona, nel transitare nelle adiacenze dove era sdraiata la vittima, che furtivamente si chinavano ed afferrava un oggetto che sembrava essere un telefono cellulare, per poi allontanarsi velocemente verso gli scogli adiacenti al molo.
Iniziate le ricerche sull’arenile, infatti, gli agenti sono riusciti in pochi minuti a individuare e a bloccare l’uomo (poi arrestato) con caratteristiche fisiche compatibili con quelle fornite dalla ragazza, in compagnia di un connazionale di 25 anni.
Prima di bloccarli in sicurezza, però, i poliziotti sono riusciti a captare alcuni particolari importanti per l’accertamento delle relative responsabilità. I due tunisini, infatti, alla vista degli agenti, si sono subito spostati di qualche metro dalle rocce, dove con alcuni movimenti hanno cercato di celare tra i massi “un qualcosa”.
Il movimento non è sfuggito agli operatori. Effettuando i necessari controlli, gli agenti hanno infatti trovato a pochi metri da dove erano seduto uno di loro, celato tra le rocce, una busta in plastica con all’interno non solo il telefono della ragazza, subito restituito, ma anche altri quattro telefoni cellulari che secondo gli accertamenti effettuati sono risultati essere stati rubati a Rimini, a turisti e a cittadini, nello stesso pomeriggio di ieri e diverse settimane fa.
Entrambi gli uomini sono stati condotti presso gli uffici della Questura per gli accertamenti: uno, quello individuato dalla ragazza, è stato arrestato per furto aggravato (già noto alle forze di polizia per pregiudizi per i reati di rissa aggravata, lesioni personali, oltraggio, resistenza e violenza a P.U.), entrambi invece sono stati denunciati per ricettazione.
I poliziotti invece hanno rintracciato i proprietari dei telefoni che avevano già presentato denuncia per completare la procedura della restituzione.