Penalisti in sciopero in tribunale. Convocata assemblea in contemporanea


I legali si sono riuniti in mattinata al Palazzo di Giustizia dove però, in contemporanea, è stata organizzata dalla Associazione Nazionale Magistrati un’assemblea aperta a tutti gli operatori di giustizia, a cittadini, sindacati e politici nell’Aula Falcone e Borsellino. Episodio che sembra aver creato in un primo momento qualche tensione scioltasi poi con la visita di una delegazione dei penalisti. “Anche se con metodi differenti e in modo diverso – ci ha detto l’avvocato Brandina, vicepresidente della Camera Penale riminese – la magistratura ha riconosciuto la situazione di disagio che denunciamo. In qualche modo – ha concluso – la nostra mobilitazione ha smosso le acque.” Già nell’aprile scorso infatti la Camera Penale di Rimini aveva comunicato, in una nota, l’avvio dello stato d’agitazione. Nel documento (simile a quello diffuso in questi giorni tra gli associati) si denunciava un’atmosfera di diffidenza ed insofferenza in Tribunale nei confronti dei penalisti che ritengono di essere “ingiustificatamente considerati un intralcio alla giustizia per il solo fatto di esercitare i diritti e le facoltà connesse alla funzione difensiva.” A creare malumore anche l’iscrizione di alcuni avvocati nel registro degli indagati, “in ragione – si leggeva nel documento – di condotte espressione di inviolabile autonomia professionale”. A questo si aggiungono poi i consueti problemi di organico dei magistrati con i conseguenti ritardi e il protrarsi delle udienze fino al tardo pomeriggio, a causa del carico dei ruoli d’udienza. E poi le direttissime fissate alle 9 e al via non prima delle 10.30. Per non parlare dell’esiguità del personale ausiliario con contrazioni degli orari degli uffici e il dilatarsi, ad esempio, dei tempi di rilascio delle copie degli atti processuali e della liquidazione dei compensi per la difesa dei meno abbienti.