L’Aquila vince, a Rimini le spine. Gnassi: scelta ‘elettorale’. Ma ce n’è anche per la Giunta


Andrea Gnassi, deputato riminese del PD nonché sindaco di Rimini per due mandati, così commenta la proclamazione di L’Aquila come Capitale della Cultura 2026 (vedi notizia). “A pensar male si fa peccato ma, come dice l’adagio, spesso si indovina. O forse è solo un caso che, a pochi giorni, dalle elezioni regionali in Abruzzo il titolo sia stato conferito proprio a La città de L’Aquila?. Negli ultimi mesi FdI, con la complicità del ministro Sangiuliano, ha usato il titolo di capitale della cultura per finalità elettorali. Negli ultimi giorni, poi, alcuni autorevoli esponenti del partito e di amministrazioni legate al ministero della cultura, dal Maxxi a Ales, hanno organizzato dei momenti di approfondimento proprio sul tema. Tutte casualità? Non ci crediamo, chiederemo in parlamento di fare luce sulle modalità con cui il Ministero della cultura sta gestendo l’attribuzione di importanti riconoscimenti culturali che, peraltro, generano significativi investimenti pubblici. Oggi è la volta de L’Aquila – a cui facciamo comunque i nostri complimenti – ma solo un mese fa, in un incontro politico a Reggio Calabria, il sottosegretario Durigon anticipava la proclamazione di Taurianova a capitale del libro a selezione ancora in corso. Al Collegio romano c’è un grande problema su cui il governo dovrà riferire”
Il senatore riminese del Movimento 5 Stelle Marco Croatti, presente questa mattina al Ministero della Cultura, invita Rimini a proseguire sulla strada tracciata e a sua volta stigmatizza il comportamento di politici di FDI: “Complimenti a L’Aquila e a tutta la sua comunità per essere stata proclamata Capitale della Cultura 2026. La giornata di oggi per Rimini non rappresenta la fine di un percorso o una sconfitta senza appello ma il punto di partenza di un cammino che la città e tutta la Romagna hanno scelto di intraprendere per scrivere e disegnare un nuovo grande futuro in cui la storia, la cultura, la creatività dei romagnoli saranno i grandi protagonisti, ogni giorno. Questa candidatura ha saputo unire la nostra comunità, al di là delle divisioni, dei campanili e delle contrapposizioni come mai è successo, un risultato importante e non scontato da cui ripartire per immaginare nuove traiettorie turistiche e importanti opportunità di crescita e sviluppo.
Dal primo momento ho condiviso e sostenuto questa candidatura e oggi, assistendo a Roma alla proclamazione dell’Aquila, ho provato certamente un pizzico di delusione e amarezza, soprattutto per l’atteggiamento irrispettoso tenuto da alcuni politici di FDI nelle ultime settimane, ma soprattutto tanto orgoglio per quello che Rimini ha saputo fare e dimostrare in questi mesi.
Desidero sinceramente complimentarmi con tutti coloro che hanno affrontato e sostenuto questa emozionante avventura per Rimini, mettendo a disposizione della città impegno, passione, competenza e trasmettendo a tutti in maniera vivida l’amore per questa meravigliosa terra. Ora non si disperda questa energia positiva e sia il traino per affrontare le prossime sfide che attendono il nostro territorio”.
Secondo la senatrice riminese di Fratelli d’Italia Domenica Spinelli “Rimini tra le prime dieci candidate a Capitale della Cultura 2026 è un grande traguardo raggiunto. Sulla validità della proposta presentata, frutto di un progetto corposo e ambizioso, non ci sono dubbi. Da parlamentare del territorio ho fatto da subito il tifo per Rimini certa che nella competizione con le altre città, indipendentemente dall’esito, il grande lavoro svolto non sarebbe andato sprecato ma, parafrasando le parole del sindaco Jamil Sadegholvaad pronunciate alcuni giorni prima della proclamazione ‘sarà uno dei semi messi per far crescere la Rimini del futuro’. La competizione tra città, anche molto diverse tra loro, ha indirettamente avviato una progettazione importante per ciascuna di esse tesa a valorizzare i rispettivi territori. Al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, auguro un percorso importante per concretizzare il risultato ottenuto di nuova Capitale della Cultura per il 2026. A tutti i Sindaci, che in rappresentanza delle proprie città sono arrivati a pieno titolo nella rosa dei primi dieci, auguro di mettere a frutto il lavoro svolto nella consapevolezza che non andrà perduto. Al di la del risultato finale, Rimini deve essere orgogliosa per l’impegno e la qualità della proposta culturale formulata. La delusione, è legittimo, ci può stare, senza però farsi trascinare da retropensieri, toni polemici o non costruttivi. La passione e le progettualità messe in campo da tutte le città partecipanti, al di fuori dei colori politici, ha evidenziato un capitale che non andrà sprecato, come ha proposto il presidente della giuria, Davide Desario, e confermato il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano”.
Critica le deputata riccionese di Fratelli d’Italia Beatriz Colombo. “Lasciano senza parole le parole del Sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, contro la designazione dell’Aquila a Capitale italiana della Cultura 2026. La comprensibile delusione per la mancata assegnazione del titolo alla città romagnola, arrivata tra le dieci finaliste insieme al capoluogo abruzzese, non giustifica la polemica politica e la formulazione di accuse del tutto infondate. Accuse che, in altre occasioni, non sono state in alcun modo formulate. La “regola del sospetto” di cui parla il Sindaco Pd Sadegholvaad non è stata, infatti, sollevata da alcuno quando questo riconoscimento è stato assegnato in passato ad un’altra città, Pesaro, governata da Matteo Ricci, Sindaco dello stesso partito dell’allora Ministro della Cultura Franceschini. Così come ieri Pesaro ha meritatamente ottenuto di essere Capitale italiana della cultura, così oggi l’Aquila è degna di esserlo. Rimini é inoltre l’unica Città che chiede di divenire capitale della cultura quando permette ad un asilo privato di sorgere, nonostante i vincoli, su un antico anfiteatro romano imperiale abbandonato a se stesso e dove due statue dei Cesari giacciono volutamente nascoste nelle cantine del Comune.”
Il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini commenta l’esito della candidatura partendo dai complimenti ai vincitori ma anche ai vinti. “Vogliamo fare i complimenti a L’Aquila, alle autorità cittadine e all’intera comunità aquilana: essere Capitale italiana della cultura 2026 rappresenta una bellissima opportunità per tutto il territorio. I complimenti vanno però anche a Rimini, che era in corsa con la propria candidatura e un progetto solido e molto valido, per il quale tutta l’Emilia-Romagna ha fatto il tifo: il nostro auspicio è che Rimini e la Romagna alluvionata possano essere Capitale italiana della cultura l’anno successivo, a partire proprio dall’alluvione senza precedenti del maggio 2023 da cui hanno saputo subito risollevarsi e ripartire“.