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dal 15 maggio 1960

La voglia di fare del primo giorno. Alvaro Anelli racconta 65 anni dell'azienda

In foto: Alberto, Alvaro e Bruno Anelli
Alberto, Alvaro e Bruno Anelli
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Mer 14 Mag 2025 10:41 ~ ultimo agg. 10:53
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Dal boom economico fino all'ultima crisi del settore: domani, giovedì 15 maggio i f.lli dell'edilizia festeggiano un traguardo importante. Celebra, infatti, 65 anni l'Azienza F.lli Anelli, nata da un piccolo magazzino su via Bastioni Settentrionali a Rimini. Era il 15 maggio del 1960, Alvaro Anelli insieme ai fratelli Alberto (detto Berto) e Bruno, alzava per la prima volta la saracinesca. Oggi l'impresa ( "siamo sempre una snc" , ribadisce con forza Alvaro), con il suo quartier generale a Sant'Ermete di Santarcangelo è leader nella rivendita di materiali edili, conta circa 80 dipendenti e negli anni ha aperto sette magazzini (l'ultimo inaugurato solo pochi mesi fa a Riccione) per un totale di 200 mila metri quadrati tra capannoni e piazzali.

Erano gli anni del boom economico , i sacchi di calce si facevano con le mani e il cemento si vendeva alle grandi imprese che in quel periodo stavano costruendo la Rimini del futuro, quella immaginata dal sindaco Walter Ceccaroni. "Uno sviluppo miracoloso, in dieci anni dal nulla siamo diventati grandi" , ricorda commosso Alvaro Anelli, mentre dall'alto delle sue 85 primavere stringe tra le mani il suo primo libretto del lavoro, numero 4033, con cui iniziò da manovale nel primo dopoguerra. "Avevo 12 anni. Dicevano che ero piccolo, ma avevo una gran forza. Da lì è iniziata la mia storia, fino all'inaugurazione nel 1960 della nostra azienda famigliare. Se ricordo il primo giorno di lavoro? Certo. Minuto per minuto. Ricordo che a mezzogiorno avevamo già incassato 15 lire, eravamo stracontenti. Rimanevo in magazzino 14 ore al giorno, con il babbo e i miei fratelli. Ma n'è valsa la pena". "Non siamo solo un'azienda, ma una grande famiglia". 

"Siamo due fratelli (Bruno è scomparso nel 2014, ndr), con otto figli maschi. La nostra è una famiglia patriarcale, andiamo tutti d'accordo e quello che conta, anche dopo 65 anni, sono sempre i valori". "Ma quale imprenditore, resto un commerciante" , ribadisce avvolto nella ​ sua iconica giubba celeste con cui ogni venerdì spazza ancora da solo tutto il piazzale di via Marecchiese. E dire che motivi per gonfiare il petto e mettersi in giacca e cravatta ce ne sarebbero. Nel 1994 fu insignito Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro , mentre nel 2022 l'allora sindaco di Santarcangelo Alice Parma lo premiò con l'Arcangelo d'Oro. Eppure, dopo 65 anni, il suo motto rimane sempre lo stesso. "Il mattino alle 7 è già notte, la sera alle 9 è ancora giorno e sempre con grinta e dinamismo”. "Siamo sopravvissuti, rimanendo sempre noi stessi". In questi 65 anni non sono mancati nemmeno i momenti bui. Come la morte dell'amato fratello Bruno e, sul piano aziendale, le varie crisi che hanno colpito l'edilizia: quella degli anni Ottanta, prima del condono del 1985, ma soprattutto quella locale che ha ingessato il settore dal 2010 al 2019. "Abbiamo stretto la cinghia, investendo i nostri patrimoni, ma siamo rimasti in piedi. Senza strani stratagemmi. Mentre in tanti, tra le imprese più grandi di Rimini e provincia, sono fallite. Mentre in tanti hanno fatto il passo più lungo della gamba, provando a costruire in proprio, noi abbiamo continuato a fare quello che sappiamo fare meglio: produrre manufatti in cemento e vendere materiale per l'edilizia. Una scelta intelligente che alla fine ci ha premiati". "Il mio obiettivo? Lavorare almeno fino a 90 anni e festeggiare i 70 anni di Fratelli Anelli". A chi gli chiede quando andrà in pensione, risponde con un'occhiataccia. "Non ci penso neanche, ho ancora tanta voglia di lavorare. Oggi il mercato è cambiato, ci sono tante aziende improvvisate, molti gruppi locali hanno chiuso bottega e la concorrenza dei grandi gruppi da fuori si è fatta agguerrita ma siamo solidi e proiettati nel futuro. Spero di arrivare a brindare per i 70 anni di Fratelli Anelli, quel giorno sì che faremo una grande festa". Mentre quella di giovedì, assicura Alvaro, sarà una mattinata come tante. "Una bottiglia e qualche pasticcino, poi via a lavorare. Sempre con grinta e dinamismo". Insomma, tutto come sempre. Da 65 anni.

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