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Offerte commerciali e saldi

I "pre-saldi" mandano in tilt il commercio di prossimità

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Lun 29 Dic 2025 15:19 ~ ultimo agg. 17:14
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E' partito il conto alla rovescia in vista dei saldi.  Le vendite di fine stagione prenderanno infatti ufficialmente il via sabato 3 gennaio, ma secondo Confesercenti gli sconti sono già iniziati subito dopo Natale: quasi 2 milioni di consumatori hanno già acquistato prodotti ribassati nella fase dei cosiddetti “pre-saldi”. Un anticipo che rischia di svuotare di significato uno degli appuntamenti commerciali più importanti dell’anno, capace di generare un fatturato stimato in circa 6 miliardi di euro. Tra il 26 dicembre e l’avvio formale dei saldi si è ormai consolidato un periodo promozionale “di fatto”, soprattutto nel settore moda, dove offerte e ribassi compaiono in anticipo attraverso formule diverse ma equivalenti: inviti riservati ai clienti, saldi privati, pre-sale invernali, Christmas o exclusive sales. Cambiano le etichette, ma la sostanza resta la stessa: sconti anticipati rispetto alle date ufficiali. Una pratica che spesso entra in conflitto con le normative regionali, le quali vietano promozioni nei 30 o 45 giorni precedenti ai saldi. Il risultato è un quadro sempre meno leggibile per i consumatori e una pressione competitiva crescente sui negozi tradizionali, trascinati in una promozione continua che ormai copre l’intero trimestre novembre-gennaio. In questo scenario, gli acquisti natalizi risultano schiacciati tra due forze opposte: il Black Friday, che anticipa la domanda, e i saldi anticipati che intercettano la spesa residua. A complicare ulteriormente il quadro, il maltempo pre-natalizio che ha penalizzato gli acquisti last minute, cruciali per i negozi di prossimità. “Confesercenti chiede di riportare al centro trasparenza e concorrenza leale - commenta Fabrizio Vagnini, presidente dell’associazione riminese -, prezzi e sconti devono essere chiari, verificabili e comparabili, soprattutto online. Fondamentale anche il rispetto delle regole sul “prezzo precedente”, per evitare che i saldi si riducano a un episodio confuso di una promozione senza fine, a danno di consumatori e imprese corrette”.

 

 

 

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