Genova, 15 condanne per le violenze ai dimostranti G8


Quindici condanne e trenta assoluzioni per le violenze nella caserma di Bolzaneto: è questo l’epilogo del processo a poliziotti, guardie penitenzierie, medici e infermieri implicati nei pestaggi di Genova, G8 2001, accusati di maltrattamenti, lesioni e falso. Dopo 11 ore di camera di consiglio il presidente del Tribunale penale di Genova, Renato Delucchi, ha comminato complessivamente 24 anni di carcere, ma i condannati, in gran parte membri delle forze di polizia, non sconteranno il carcere. E, infine, i magistrati non hanno riconosciuto l’aggravante della crudeltà e dei motivi abietti assimilabili al reato di tortura.
I pubblici ministeri Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati avevano chiesto in totale 76 anni, 4 mesi e 20 giorni, per aver trasformato la caserma di Bolzaneto in “un girone infernale” nella notte tra il 21 e il 22 luglio 2001. Con veri e propri – ha sostenuto l’accusa – atti di tortura: “furono inflitte alle persone fermate almeno quattro delle cinque tecniche di interrogatorio che, secondo la Corte Europea sui diritti dell’uomo, chiamata a pronunciarsi sulla repressione dei tumulti in Irlanda negli Anni Settanta, configurano ‘trattamenti inumani e degradanti’”.
La corte, accogliendo solo in parte le richieste, ha comminato la pena più grave, cinque anni, ad Antonio Biagio Gugliotta, ispettore delle Guardie penitenziarie, all’epoca responsabile della caserma di Bolzaneto. Massimo Luigi Pigozzi, assistente capo della polizia di Stato a 3 anni e 2 mesi di reclusione. A 2 anni e 4 mesi invece Alessandro Perugini, numero due della Digos di Genova, e all’ispettore Anna Poggi. Un anno e 6 mesi all’ispettore superiore Daniela Maida, un anno e tre mesi ad Antonello Gaetano, mentre agli ispettori della polizia Matilde Arecco, Natale Parisi, Mario Turco, e Paolo Ubaldi 1 anno di reclusione. Stessa pena per Alfredo Incoronato, nove mesi a Barbara Amadei, Giuliano Patrizi a 5 mesi. I medici Giacomo Toccafondi e Aldo Amenta condannati rispettivamente a 1 anno e 2 mesi di reclusione e a 10 mesi.
Trenta gli assolti, su 45 imputati, o perché il fatto non sussiste o per non aver commesso il fatto. Per tutti i condannati la pena accessoria della sospensione temporanea dai pubblici uffici. Inoltre ha condannato i responsabili, nonché il ministero degli Interni e quello della Giustizia, a pagare i danni materiali e morali subito dalle parti civili. “Nella sostanza l’accusa di abuso d’autorità è stata riconosciuta – ha detto il pm Vittorio Ranieri Miniati – ed è stata riconosciuta la responsabilità di diversi imputati: qualcosa di grave nella caserma di Bolzaneto è successo”.