Concessioni balneari. A fine gennaio bando per le prime spiagge riminesi
Con l’arrivo del 2026 arriveranno per Rimini i primi bandi per l’assegnazione delle concessioni balneari. Un primo step che viaggerà in parallelo al nuovo piano spiaggia. A rendere noto i passaggi e a dettare i tempi è l'assessora comunale al Demanio Valentina Ridolfi. La prima tranche riguarderà 23 spiagge.
“Indicativamente entro il mese di gennaio - spiega -, la Giunta presenterà il disciplinare relativo alla messa a bando di una prima tranche delle concessioni demaniali marittime dell’arenile riminese. Sarà un atto che raccoglie le indicazioni frutto del lavoro condotto dal gruppo interno all’Amministrazione e che già aveva prodotto un primo atto di indirizzo. Un atto oggi integrato con l’orientamento dato dalla Regione Emilia-Romagna attraverso i tavoli di confronto con i Comuni costieri e calato nel quadro del nuovo piano dell’Arenile di Rimini. Il disciplinare rappresenterà quindi una prima base operativa su cui avviare le procedure di evidenza pubblica in ottemperanza alla normativa europea, iniziando con alcune tipologie di aree di ombreggio; saranno circa una ventina quelle messe a bando in questa prima fase".
Nel capoluogo i bandi devono anche integrarsi con il percorso del piano spiaggia: "È dunque l’inizio di un nuovo percorso, che come detto avanzerà per step proprio con l’obiettivo di agevolare un passaggio complesso per tutte le località balneari e ancor più per un arenile chilometrico come quello di Rimini e che allo stesso tempo viaggerà in parallelo col piano dell’arenile e con la variante allo strumento già in fase di definizione".
L'avvio dell'iter sarà fatto nonostante ancora manchino indicazioni precise da parte governativa e su cui la Ridolfi è molto critica: "Avviamo quindi l’iter che porterà nella prima parte dell’anno alle prime gare, pur a fronte della perdurante assenza di certezze da parte del governo centrale in primis sul fronte dei decreto indennizzi così come sulle eventuali modifiche al codice della navigazione più volte annunciate; una 'latitanza' che comunque non deroga gli enti locali all’avviare le procedure di affidamento”.












