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Concorrenza sleale

Autolavaggio non in regola ma aperto. L’appello dei benzinai FAIB

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura 2 min
Mar 12 Feb 2019 13:01 ~ ultimo agg. 27 Mag 04:29
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Neanche un mese fa un blitz della Polizia Stradale permise di scoprire una lunga serie di irregolarità in un autolavaggio sulla via Flaminia a Rimini. Mancavano l’autorizzazione del comune e l’iscrizione alla camera di commercio, c’erano lavoratori non in regola e addirittura un clandestino. Neppure gli scarichi erano a norma. Eppure quella attività non è rimasta chiusa neppure un giorno e continua a fare concorrenza a quelle regolari. Lo scrive la FAIB Confesercenti, federazione dei benzinai, che aveva segnalato le irregolarità e che ora lancia un appello alle autorità a mettere mano al più presto a quella che definisce una disparità di trattamento. “Sono proprio le attività collaterali come il bar o l’autolavaggio a dare un po’ di respiro economico ai benzinai – spiega Marco Ragni della FAIB Confesercenti a Tempo Reale (Icacro) – ma quando ti trovi a fronteggiare una attività non in regola che ti fa una concorrenza altamente sleale allora ti cadono proprio le braccia.

Anche perché il settore dei benzinai non vive una congiuntura felice e la fatturazione elettronica è stato l’ultimo colpo inferto. “Con la fatturazione elettronica – dice Ragni – il benzinaio diventa un ragioniere“. Ma non il solo. “Le vendite sono sempre di meno – aggiunge – se si guarda il costo della benzina, l’85% va allo stato tra accise e tasse, poi c’è la spesa per il trasporto e la remunerazione delle compagnie e al gestore resta il 2%“. E ancora. “Nel 1992 una legge diceva che era necessario razionalizzare la rete perché in Italia ci sono oltre 20mila impianti, che sono tanti – dice Ragni – e quelli posizionati sulle rotonde oppure privi di spazi adeguati andavano chiusi. Ma non è mai stato fatto. Anzi, gli impianti marginali vengono riaperti come cosiddetti impianti “bianchi”, con un solo dipendente come personale a fare da guardiano. I prezzi di conseguenza si abbassano. Questa è la concorrenza.


La nota stampa del FAIB CONFESERCENTI

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