Accusato di essere “malato di sesso”, marito a processo per maltrattamenti: assolto

Una relazione apparentemente felice, suggellata dal matrimonio e impreziosita dalla nascita della figlia, si è ben presto trasformata in un calvario giudiziario per un 55enne riminese, finito a processo per maltrattamenti in famiglia dopo che la moglie, una cubana di 25 anni più giovane, lo ha accusato di essere “malato di sesso”.

Nel 2019, mentre il loro matrimonio andava a rotoli e i coniugi erano in fase di separazione, lei, oggi 30enne, si recò in questura per denunciare il marito. A suo dire, l’uomo (un artigiano riminese) era ossessionato dal sesso: “Lo vuole fare sempre e quando ciò non accade mi insulta”, avrebbe dichiarato la donna. Che poi lo aveva anche accusato di girare nudo per casa (un piccolo bilocale) e fare continue allusioni sessuali. E, a riprova di ciò, aveva portato in questura persino alcune foto del marito nudo. Negli ultimi mesi, poi, sempre secondo il suo racconto, la situazione era addirittura peggiorata. Le liti erano all’ordine del giorno e il 55enne avrebbe iniziato a trattarla come un serva, pretendendo che lei lo aspettasse fino a tarda sera per cenare insieme, insultandola per la pessima qualità del cibo preparato, rimproverandola di non avere un lavoro e di non fare nulla. Accuse che la 30enne ha in parte ridimensionato in aula quando è stata sentita nel corso del processo, dove ha fatto riferimento a forti litigate durante le quali entrambi perdevano le staffe.

Il pubblico ministero aveva chiesto per l’artigiano riminese (difeso dall’avvocato Davide Grassi) una condanna a 3 anni di reclusione. Invece il tribunale monocratico di Rimini l’ha assolto perché il fatto non sussiste. Oggi i due coniugi sono divorziati e la figlia minore cresce con entrambi in un clima definito sereno. Insomma, le tensioni sembrano alle spalle, nonostante l’uomo si sia trovato a dover affrontare un processo che ha sempre ritenuto ingiusto.