di Redazione
Mer 26 Nov 2025 15:08 ~ ultimo agg. 15:16
Due giorni di incontri, dialoghi e testimonianze per riflettere insieme sulla scelta e sul valore dell’obiezione di coscienza ad ogni forma di violenza, dell’impegno civile e della nonviolenza: una questione tornata di attualità a causa del contesto di tensioni internazionali, guerre e riarmo crescente, anche a fronte dell'ipotesi della ripresa della leva obbligatoria. Il convegno “Inneschi – Scintille che generano la pace” si terrà il 12-13 dicembre prossimo a Rimini, presso la Sala Manzoni.
L'evento è promosso dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in occasione di 50 anni di impegno per la pace. Già nel 1975 la Comunità di don Benzi scelse di aprire le case famiglia agli obiettori di coscienza in servizio civile alternativo a quello militare. Una scelta pionieristica che ha coinvolto migliaia di giovani fatta di gesti quotidiani e presenza attiva nei contesti più fragili, prima in Italia e poi nel mondo. «L’obiezione di coscienza è un modo di essere che impegna tutta la vita, – ripeteva don Oreste Benzi – È obiezione ad ogni oppressione, sfruttamento, schiavitù. Obiezione contro ogni violenza».
«Fa parte del Dna della nostra Comunità la scelta di posizionarsi nel mondo con lo stile della nonviolenza – spiega Matteo Fadda, presidente della Papa Giovanni – Condividere la vita significa sentire la fame in chi ha fame, il freddo in chi ha freddo. Si sviluppa una relazione che è per sua natura nonviolenta. Molti membri della nostra Comunità vengono proprio dalla scelta dell’obiezione di coscienza e del servizio civile. La scelta di vivere la nonviolenza e di essere costruttori di pace non è ideologica. È l'unica strada per uscire dalla situazione drammatica che stiamo vivendo».
Al convegno saranno premiati i vincitori del concorso di fotografia, illustrazione e videomaking “Inneschi – Quando l’arte genera la pace”, per il quale sono arrivate una settantina di opere. La sera di venerdì 12 dicembre si terrà lo spettacolo teatrale La scelta di Marco Cortesi e Mara Moschini, storie di coraggio dalla guerra in ex Jugoslavia.
L'evento è promosso dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in occasione di 50 anni di impegno per la pace. Già nel 1975 la Comunità di don Benzi scelse di aprire le case famiglia agli obiettori di coscienza in servizio civile alternativo a quello militare. Una scelta pionieristica che ha coinvolto migliaia di giovani fatta di gesti quotidiani e presenza attiva nei contesti più fragili, prima in Italia e poi nel mondo. «L’obiezione di coscienza è un modo di essere che impegna tutta la vita, – ripeteva don Oreste Benzi – È obiezione ad ogni oppressione, sfruttamento, schiavitù. Obiezione contro ogni violenza».
«Fa parte del Dna della nostra Comunità la scelta di posizionarsi nel mondo con lo stile della nonviolenza – spiega Matteo Fadda, presidente della Papa Giovanni – Condividere la vita significa sentire la fame in chi ha fame, il freddo in chi ha freddo. Si sviluppa una relazione che è per sua natura nonviolenta. Molti membri della nostra Comunità vengono proprio dalla scelta dell’obiezione di coscienza e del servizio civile. La scelta di vivere la nonviolenza e di essere costruttori di pace non è ideologica. È l'unica strada per uscire dalla situazione drammatica che stiamo vivendo».
Al convegno saranno premiati i vincitori del concorso di fotografia, illustrazione e videomaking “Inneschi – Quando l’arte genera la pace”, per il quale sono arrivate una settantina di opere. La sera di venerdì 12 dicembre si terrà lo spettacolo teatrale La scelta di Marco Cortesi e Mara Moschini, storie di coraggio dalla guerra in ex Jugoslavia.
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